Gennaio 2024

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    Decarbonizzazione, Gruppo Mediobanca: “Neutralizzate emissioni di CO2 relative al 2022-2023”

    (Teleborsa) – Il Gruppo Mediobanca consolida il suo percorso di decarbonizzazione compensando le proprie emissioni di CO2 residue per l’anno fiscale 2022-23, in accordo con i principali standard di rendicontazione della sostenibilità. Un risultato – sottolinea il Gruppo in una nota – coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Piano Strategico 2023-2026 – One Brand One Culture che prevede la compensazione delle emissioni di gas serra prodotte direttamente dai propri asset aziendali (Scopo 1) così come delle emissioni indirette derivanti dall’acquisto di energia elettrica e termica (Scopo 2), per un totale di 2.927,62 tonnellate di CO2eq nell’esercizio 2022-23. Anche quest’anno, il Gruppo Mediobanca ha privilegiato il consumo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.L’attività di neutralizzazione delle emissioni residue è stata resa possibile acquistando, in collaborazione con l’impresa sociale Rete Clima, crediti di carbonio certificati destinati al finanziamento del progetto ambientale “Ghani Solar Renewable Power Project” certificato secondo lo standard VCS-Verra. Il progetto, sviluppato nello stato indiano dell’Andhra Pradesh, prevede la generazione di energia pulita tramite l’installazione di un impianto di tipo fotovoltaico con una potenza di 500 MW. Si stima che l’impianto produrrà circa 919.800 MWh/anno, contribuendo a decarbonizzare il mix energetico locale dominato principalmente da centrali termiche e combustibili fossili, con un impatto socio-economico di medio e lungo termine grazie alla creazione di posti di lavoro e al trasferimento di know-how tecnologico all’interno della regione.Parallelamente, Mediobanca parteciperà a un progetto nazionale per la riforestazione nel Parco Nazionale del Vesuvio, allo scopo di ripristinare la copertura vegetale nelle aree colpite dagli incendi verificatesi negli anni passati. Queste zone, identificate come le più a rischio di dissesto, richiedono un intervento urgente per ripristinare le condizioni di sicurezza e per supportare la ricostituzione naturale. Tale iniziativa rientra nella Campagna nazionale “Foresta Italia” di Rete Clima, nata con l’obiettivo di incrementare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, ma anche di tutelare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e contribuire a contrastare il riscaldamento climatico globale.”Rinnoviamo per il quarto anno consecutivo il nostro impegno nel percorso di decarbonizzazione. Stiamo lavorando – commenta Giovanna Giusti del Giardino, Head of Group Sustainability – per con un traguardo intermedio del 18% entro il 2026, in linea con il nostro Piano Strategico 2023-2026 One Brand One Culture”. LEGGI TUTTO

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    Amplifon, Bank of America ribadisce il Buy ed è positiva sul settore

    (Teleborsa) – Bank of America conferma la raccomandazione “Buy” e il target price a 38 euro per azione sul titolo Amplifon, società leader nelle soluzioni uditive che fa parte del FTSE MIB. Gli analisti scrivono che la debolezza in Europa ha colpito Amplifon più dei peer nel 2023 (circa il 70% delle sue vendite), ma la ripresa della regione nel 2024, così come il quarto anniversario della riforma francese (rimborso completo delle spese per gli apparecchi acustici) nel 2025, dovrebbe aumentare lo slancio, poiché gli utilizzatori iniziano a sostituire i loro vecchi dispositivi. Inoltre, il deep-dive sulla regione delle Americhe suggerisce un aumento delle vendite/EBITDA del 35% circa nell’anno fiscale 2027 grazie all’acquisizione degli affiliati Miracle-Ear e alla creazione di valore. Viene inoltre sottolineato che la valutazione è “interessante” rispetto ai produttori (il suo premio è inferiore del 10% circa alla media su EV/EBIT).Il giudizio su Amplifon è contenuto all’interno di un’analisi settoriale, dove gli analisti si dicono “constructive” riguardo al MedTech dell’UE per il 2024, poiché i ben noti fattori fondamentali di crescita del settore appaiono intatti (invecchiamento della popolazione, accesso alla salute, ecc.)Si aspettano che il 2024 sia un anno più “normale” dopo il COVID e le sfide della catena di fornitura, mentre la salute dei pagatori sembra solida. Anche i margini settoriali dovrebbero migliorare al 17% circa quest’anno (18% circa nel 2025), nonostante l’inflazione del costo del lavoro in corso e gli ostacoli sui tassi di cambio, che dovrebbero essere compensati dalla leva operativa e dal controllo dei costi.Il rifinanziamento del debito potrebbe avere un impatto sull’EPS del settore dell’1-2% poiché viene previsto che il 10% del debito in essere sarà rifinanziato a un tasso più elevato nel 2024. Nel complesso, Bank of America rimane positiva sui nomi strutturalmente in crescita e di qualità (Amplifon, Straumann e Coloplast), e intravede anche un rialzo per i titoli value con potenziale di ripresa (Fresenius e S&N). LEGGI TUTTO

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    21 Invest acquisisce Omega Pharma ed entra nel settore degli integratori alimentari

    (Teleborsa) – 21 Invest, gruppo di investimento europeo fondato da Alessandro Benetton, ha annunciato l’investimento in Omega Pharma, operatore italiano fra i leader nello sviluppo e commercializzazione di integratori alimentari, dispositivi medici e cosmetici.Fondata da Emilio Tomaselli nel 1995 a Cantù in provincia di Como e oggi guidata da Gianantonio Tomaselli, Omega Pharma è specializzata in diverse aree terapeutiche, quali l’angiologia, la gastroenterologia, l’urologia, la ginecologia, l’oftalmologia e la pediatria, caratterizzate da interessanti dinamiche di crescita.Omega Pharma genera un fatturato di oltre 20 milioni di euro, con una media di crescita annua pari al 15% negli ultimi 10 anni. Le vendite di Omega Pharma si sviluppano principalmente presso il canale farmacia, soprattutto in Italia ma con trend crescente a livello internazionale.”Costruire nuovi campioni industriali è la nostra sfida principale – commenta Alessandro Benetton, presidente e fondatore di 21 Invest – in Omega Pharma abbiamo individuato una realtà imprenditoriale di eccellenza, focalizzata su ricerca tecnologica e sviluppo e forte di alti profili professionali. Con loro puntiamo a sviluppare un ambizioso progetto di consolidamento del settore degli integratori alimentari”. LEGGI TUTTO

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    S.I.F. Italia, Vincenzo Acunto nuovo amministratore delegato

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di SIF Italia, società attiva nel settore dell’amministrazione degli immobili e quotata su Euronext Growth Milan, ha deliberato di nominare quale amministratore, mediante cooptazione, Vincenzo Acunto, in sostituzione del consigliere Fabio Re Ferrè dimessosi nell’ottobre 2023.Il CdA, inoltre, ha preso atto che Mirko Reale Ruffino ha rimesso le deleghe operative e i poteri conferitegli dal consiglio in data 9 agosto e ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di amministratore delegato con effetto immediato. Ruffino continuerà a rivestire la carica di consigliere non esecutivo.La nomina di Mirko Reale Ruffino ad amministratore delegato ad interim era arrivata ad agosto 2023, dopo la morte di Luca Giuseppe Reale Ruffino, che rivestiva il ruolo di presidente e AD, nonché di azionista di maggioranza.Il board ha infine nominato l’amministratore di nuova nomina, Vincenzo Acunto, quale amministratore delegato, conferendo allo stesso le medesime deleghe operative e poteri precedentemente spettanti a Mirko Reale Ruffino.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Fed, Waller vede tagli ai tassi quest’anno. Ma senza muoversi “rapidamente”

    (Teleborsa) – “I dati che abbiamo ricevuto negli ultimi mesi stanno consentendo al FOMC di prendere in considerazione un taglio del tasso ufficiale nel 2024. Tuttavia, le preoccupazioni sulla sostenibilità di queste tendenze dei dati richiedono che i cambiamenti nel percorso della politica siano attentamente calibrati e non affrettati”. Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, ad un evento a Washington DC.”Credo che la politica sia impostata correttamente – ha spiegato – È restrittiva e dovrebbe continuare a esercitare pressioni al ribasso sulla domanda per consentirci di continuare a vedere dati di inflazione moderati. Quindi, come ho detto, credo che siamo sulla strada giusta per raggiungere un’inflazione del 2%”.”Finché l’inflazione non riprenderà e non resterà elevata, credo che quest’anno il FOMC sarà in grado di abbassare l’intervallo obiettivo i tassi”, ha detto Waller.”Quando sarà il momento giusto per iniziare ad abbassare i tassi, credo che si possa e si debba farlo con metodo e attenzione – ha però messo in guardia – In molti cicli precedenti, iniziati dopo che gli shock economici avevano minacciato o causato una recessione, il FOMC aveva tagliato i tassi in modo reattivo e lo aveva fatto rapidamente e spesso in modo consistente. In questo ciclo, tuttavia, con l’attività economica e i mercati del lavoro in buona forma e l’inflazione che scende gradualmente al 2%, non vedo alcun motivo per muoversi o tagliare così rapidamente come in passato”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Pioggia di vendite a Wall Street. Focus su conti e Fed

    (Teleborsa) – Scambi in ribasso per la Borsa di New York, che accusa una flessione dello 0,76% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,55%, scambiando a 4.757 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,38%); sulla stessa tendenza, in frazionale calo l’S&P 100 (-0,54%).La piazza di Wall Street ha riaperto i battenti oggi dopo la pausa di ieri per il Martin Luther King Day. Si riparte con le trimestrali, stagione avviata venerdì scorso con le banche ancora protagoniste che hanno pubblicato numeri in chiaro scuro. Gli ultimi diffusi, sono quelli di Goldman Sachs e Morgan Stanley: il primo ha chiuso il quarto trimestre con un utile per oltre 2 miliardi di dollari e sopra le attese; il secondo ha chiuso il periodo con un profitto in calo e sotto le attese, ma con ricavi superiori alle stime.Gli investitori restano in attesa delle indicazioni che arriveranno dal fronte macroeconomico propedeutiche alle prossime mosse della Federal Reserve, sui tassi d’interesse. Al momento, gli addetti ai lavori puntano ancora con decisione sul un primo taglio dei tassi, già a marzo.Intanto, l’indice Empire State, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York, è crollato a gennaio per il secondo mese consecutivo.Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori energia (-1,92%), materiali (-1,25%) e beni industriali (-1,06%). LEGGI TUTTO

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    PIL Italia, le stime di Prometeia: +0,7% nel 2023, nel 2024 si rallenta ancora (+0,4%)

    (Teleborsa) – L’istituto di ricerca Prometeia ha stimato che l’economia italiane si sia contratta dello 0,1% nel quarto trimestre e conferma le sue previsioni sul PIL per il 2023 e il 2024 rispettivamente allo 0,7% e allo 0,4%. Il PIL ha registrato una crescita modesta nel terzo trimestre del 2023, con un leggero aumento dello 0,1% su base trimestrale, in miglioramento rispetto al calo dello 0,4% del secondo trimestre. La crescita del terzo trimestre è stata trainata dalla domanda interna ed estera, mitigata da una significativa diminuzione dell’accumulo di scorte. L’inflazione è in forte calo, principalmente a causa delle riduzioni dei prezzi dell’energia che, a causa del picco del 2022, consentono confronti anno su anno favorevoli – ha spiegato Prometeia – secondo cui nel 2024 l’inflazione dovrebbe attestarsi al 2,1%, con un’inflazione core al 2,5%. Per quanto riguarda la politica di bilancio, l’istituto prevede che, nel 2024, il rapporto debito/PIL salirà al 142,4%, mentre il rapporto deficit/Pil scenderà al 4,7%. LEGGI TUTTO

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    Bollette, Besseghini (Arera): aumento prezzi nel mercato libero molto contenuti

    (Teleborsa) – Il presidente dell’Autorità per l’energia le reti e l’ambiente (Arera), Stefano Besseghini, ha dichiarato che le bollette sono scese rispetto all’anno scorso “perché i prezzi si sono ricollocati molto in basso. Lo abbiamo visto dall’ultima variazione dell’energia elettrica che abbiamo fatto ancora noi alla fine dell’anno. Rispetto allo scorso anno ci stiamo riportando alle spese annue che vedevamo prima della fase di crisi dell’energia. La famiglia italiana tipo spendeva circa 600 euro per l’energia elettrica, adesso sono circa 800 ma eravamo a 1.100. Difficile tornare così in basso ma certamente il trend del mercato si sta riallineando”. Intervenuto alla trasmissione 5 Minuti su Rai 1 in onda questa sera dopo il Tg1, Besseghini ha aggiunto che in merito all’impatto della crisi nel Mar Rosso “in questo momento sembra che la reazione dei mercati sia abbastanza indifferente a questa situazione. Certo se la situazione dovesse proseguire e le forniture dovessero raccogliere prezzo durante il tragitto è possibile vedere qualche variazione ma non diamo scuse ai mercati in questo momento”.”Su quanto abbiamo visto dal monitoraggio del gas, gli aumenti sono molto contenuti. C’è qualche caso di sporadico aumento e per questo si invitano le persone a controllare la propria situazione nel nuovo servizio, a chi passa dal mercato tutelato al libero”, ha poi spiegato il presidente di Arera. In merito al fatto che le offerte con un prezzo più basso del mercato tutelato siano pochissime per Besseghini “è un limite del mercato libero, che non ha ancora espresso le opportunità che dovrebbero venire dalla liberalizzazione”. Per il presidente è difficile parlare al momento di cartello. “Non ancora, direi che è un po’ presto. Guardiamo anche ai prezzi che sono simili alla tutela, che non era un prezzo agevolato ma efficace, con cui trasferire il prezzo del mercato all’ingrosso. Ci sono operatori che fanno le stese condizioni e trasferiscono efficacemente il mercato all’ingrosso”, ha affermato. Per chi non opera alcuna scelta “nel gas gli viene applicata la tariffa Placet, quella che noi abbiamo regolato, le condizioni sono le stesse della tutela, l’operatore è stato libero di applicare una variazione di prezzo. Controllate che questa variazione di prezzo non sia eccessiva e lo si fa guardando sul sito dell’Autorità con l’elenco di tutti i venditori, c’è un codice offerta, basta prenderlo e metterlo nel comparatore e si vede cosa si spenderà nel prossimo anno”. LEGGI TUTTO