Gennaio 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Wall Street in leggero rialzo, occhi a dichiarazioni Fed

    (Teleborsa) – I mercati azionari statunitensi sono leggermente positivi, continuando a beneficiare della spinta dei titoli azionari chip e megacap, mentre gli investitori continuano a interrogarsi sulla tempistica dei tagli dei tassi di interesse. Oggi il focus è sulle dichiarazioni della presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, del presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee e del vicepresidente per la supervisione Michael Barr, per ottenere indizi sulle prospettive della politica monetaria prima dell’inizio del periodo di blackout, in vista della prossima riunione del 31 gennaio.Sul fronte macroeconomico, oggi negli Stati Uniti sono diffuse le vendite di case esistenti di dicembre e la prima stima dell’indice dell’Università del Michigan di gennaio.Buone notizie sul fronte politico, dopo che i legislatori del Congresso hanno dato il via libera a un disegno di legge che manterrà in attività il governo federale fino a marzo.Tra i titoli sotto osservazione c’è Travelers, dopo che l’utile del quarto trimestre della compagnia di assicurazioni è aumentato grazie a maggiori sottoscrizioni e rendimenti sugli investimenti, Spirit Airlines, che ha annunciato di stare valutando le opzioni per rifinanziare la scadenza del debito nel 2025, oltre ad aver spiegato che il progetto di fusione con JetBlue resta in piedi, e SLB, che ha comunicato ricavi e utili in crescita nel quarto trimestre.Guardando ai principali indici, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 37.543 punti; sulla stessa linea, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 4.789 punti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,51%); con analoga direzione, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,27%). LEGGI TUTTO

  • in

    UPB: “Debito Italia resta il secondo più elevato dell’area euro”

    (Teleborsa) – Nei Documenti programmatici di bilancio 2024 (DPB) dei paesi dell’area dell’euro viene stimata una crescita del PIL reale pari in media allo 0,9 per cento per il 2023, in aumento all’1,7 per cento nel 2024. La crescita è positiva nel 2023 per tutti i paesi a eccezione di Estonia, Austria e Lituania, mentre per la Finlandia la crescita è nulla. Per il 2024, secondo i DPB, tutti i paesi dell’area dell’euro tornerebbero a beneficiare di una crescita superiore all’1 per cento, con una media dell’1,7 per cento. È quanto evidenzia l’Ufficio parlamentare di bilancio nel nuovo Focus che analizza i quadri macroeconomici e di finanza pubblica presentati dai 20 paesi dell’area dell’euro nei Documenti programmatici di bilancio 2024.Per le principali economie dell’area dell’euro, – rileva l’UPB – la crescita del PIL reale ha iniziato a perdere slancio nel corso del 2023 con effetti di trascinamento anche sul 2024. Secondo le stime dei rispettivi DPB, l’economia tedesca e quella spagnola dovrebbero crescere più di quanto atteso dai PS 2023 (0,4 per cento la Germania, 2,4 per cento la Spagna) e meno di quanto atteso nel 2024 (1,6 per cento in Germania, 2 per cento in Spagna). Le previsioni di autunno della Commissione sono più basse rispetto a quelle dei DPB. Per la Germania, il PIL reale è visto, nel 2023, in territorio negativo e pari al -0,3 per cento, mentre, nel 2024 ritornerebbe a crescere dello 0,8 per cento. Per la Spagna solo il 2024 viene visto più basso e pari all’1,7 per cento. Nel caso della Francia, la crescita del PIL reale nel 2023 dovrebbe rimanere allineata al dato previsto nel PS (1 per cento), ma si indebolirebbe nel 2024, attestandosi all’1,4. La Commissione indica solo per il 2024 una previsione più bassa, all’1,2 per cento. Per quanto riguarda l’Italia, la crescita dell’attività economica dovrebbe essere inferiore a quanto indicato nel PS sia nel 2023, con un valore per il PIL reale previsto dal Governo in crescita allo 0,8 per cento, inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto a quanto indicato nel PS, sia nel 2024, anno in cui le previsioni di crescita scendono dall’1,5 per cento del PS all’1,2 del DPB. Il deterioramento delle prospettive di crescita per l’Italia viene confermato anche dalle previsioni di autunno della Commissione europea che indica, rispettivamente, la crescita allo 0,7 per cento per il 2023 e allo 0,9 per l’anno in corso.Inflazione – La media per i principali paesi dell’area dell’euro delle stime del tasso di inflazione è pari al 5,7 per cento nel 2023 e al 2,9 per cento nel 2024. Le previsioni di inflazione mostrano comunque dinamiche differenziate e sono ancora caratterizzate da un’ampia incertezza. In Germania, il tasso di inflazione è previsto al 5,7 per cento nel 2023 e al 2,3 nel 2024, valori in entrambi i casi inferiori a quelli previsti nel PS dello scorso aprile. La Commissione europea stima valori più elevati, pari al 6,3 e al 3 per cento. Per la Francia e per la Spagna, le previsioni del tasso di crescita dell’inflazione per il 2023, rispettivamente al 5,7 e al 5,9 per cento, mostrano valori superiori a quelli stimati nel PS mentre, per il 2024, l’inflazione dovrebbe registrare livelli inferiori o simili (2,5 per cento in Francia, 3,6 in Spagna). In Italia, il tasso di inflazione dovrebbe risultare nel 2023 al 4,5 per cento, inferiore a quello previsto nel PS e, per il 2024, attestarsi su livelli simili alle precedenti stime, al 2,9 per cento.Debito – In relazione al rapporto tra il debito e il PIL, dai DPB dei paesi dell’area dell’euro il livello medio è pari al 90,7 per cento nel 2023 e in leggera diminuzione al 90,1 per cento nel 2024. Dodici paesi registrano un rapporto superiore al 60 per cento e sei paesi sono su livelli maggiori del 100 per cento. Per il 2024 l’Italia prevede un debito pubblico in rapporto al Pil sostanzialmente stabile rispetto al 2023, rimanendo il secondo più elevato (140,1 per cento) dopo la Grecia (152,2 per cento), mentre l’Estonia continua a prevedere il debito pubblico in rapporto al Pil più basso (20,9 per cento). Il rapporto tra il debito e il Pil dell’Italia per il 2023 è inferiore a quanto pubblicato nel Def lo scorso aprile grazie alla revisione al rialzo della stima del livello del Pil nominale per il 2021 e il 2022, recentemente effettuata dall’Istat, che si trascina anche negli anni successivi. Nel 2024, il rapporto tra debito e Pil dell’Italia si riduce solo marginalmente di 0,1 punti percentuali di Pil rispetto alla stima del 2023. In relazione al rapporto tra il debito e il Pil, dai Dpb dei paesi dell’area dell’euro il livello medio è pari al 90,7 per cento nel 2023 e in leggera diminuzione al 90,1 per cento nel 2024. Dodici paesi registrano un rapporto superiore al 60 per cento e sei paesi sono su livelli maggiori del 100 per cento. Disavanzo – Per quanto riguarda il disavanzo nominale in rapporto al PIL stimato nei DPB, nel 2023 è prevista una media complessiva al 3,4 per cento, mentre nel 2024 la media scende al 2,9 per cento. Quanto al primario (entrate meno spese al netto degli interessi sul debito), secondo i DPB nel 2023 è previsto in media un disavanzo pari in media all’1,7 per cento del PIL, che scende nel 2024 all’1,1 per cento. Secondo i DPB, in nove paesi (tra cui l’Italia) il disavanzo si dovrebbe attestare su livelli superiori al 3 per cento del PIL, mentre tre paesi prevedono un avanzo di bilancio. Il DPB della Slovacchia presenta il disavanzo in rapporto al PIL maggiore (6,3 per cento nel 2023, quest’anno al 6,5 per cento), mentre quello di Cipro prevede l’avanzo di bilancio in rapporto al PIL più elevato (2,5 per cento nel 2023, 2,8 nel 2024). Tra le economie principali dell’area dell’euro (Germania, Francia, Italia e Spagna), gli obiettivi sul disavanzo nominale di bilancio precedentemente programmati nei rispettivi PS sono stati confermati in Francia e rivisti, rispettivamente, in senso peggiorativo in Italia e in senso migliorativo in Germania. In Germania, il deficit in rapporto al PIL previsto dal DPB per il 2023 migliora significativamente rispetto all’ultima stima del PS di aprile, passando da circa il 4,3 per cento a circa il 2,5 per cento del PIL mentre per il 2024 è previsto un lieve peggioramento rispetto alle precedenti stime. Tuttavia, le nuove misure a sostegno delle imprese contro il caro energia annunciate dal Governo mettono a rischio tali obiettivi, mentre la recente sentenza della Corte costituzionale tedesca sul meccanismo di freno al debito previsto dalle regole numeriche di bilancio tedesche potrebbe richiedere l’adozione di ulteriori interventi di consolidamento da parte del Governo per il 2024 e per gli anni seguenti. Tra le principali economie dell’area dell’euro solo il DPB dell’Italia prevede per il 2023 e il 2024 un peggioramento del disavanzo primario rispetto a quanto programmato nel PS e prospetta un disavanzo superiore alla media e secondo solo a quello della Slovacchia. Le stime del Governo italiano rivedono gli obiettivi di indebitamento netto al 5,3 per cento del PIL nel 2023, in peggioramento di 0,8 punti percentuali rispetto al dato del PS, e al 4,3 per cento del PIL nel 2024, 0,6 punti in più rispetto agli obiettivi precedenti. Il DPB della Francia prevede che il disavanzo primario per il 2023 e il 2024 resti sostanzialmente invariato rispetto agli obiettivi del PS. Anche in Spagna le proiezioni del saldo di bilancio in rapporto al PIL non si discostano dagli obiettivi del PS della scorsa primavera poiché il DPB, presentato dal governo uscente, si basa sull’ipotesi di politiche invariate.In conclusione tra i principali Paesi dell’area euro solo la Spagna risulta essere complessivamente in linea con tutte le raccomandazioni Ue. La Commissione ha invitato la Germania a ridurre le misure di sostegno all’energia prima possibile nel 2023 e nel 2024, mentre l’Italia – scrive l’Upb – “dovrebbe a tenersi pronta ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2024 sia in linea con le raccomandazioni del Consiglio”. La Francia, ricorda l’Ufficio parlamentare di bilancio, “è stata invitata ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2024 sia in linea con le raccomandazioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, l’AD Flavio Cattaneo incontra il Presidente della Repubblica del Cile

    (Teleborsa) – Il Presidente della Repubblica del Cile Gabriel Boric Font ha incontrato l’amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo. Sul tavolo, le sfide legate al settore energetico, con un focus sulle rinnovabili. All’incontro, che si è svolto presso Palacio de La Moneda, hanno partecipato anche il Ministro dell’Energia Diego Pardow, il direttore Rest of the world di Enel Alberto De Paoli e il direttore Enel Cile Fabrizio Barderi. LEGGI TUTTO

  • in

    Ford riduce la produzione del pickup elettrico F-150 Lightning

    (Teleborsa) – Ford Motor, colosso statunitense dell’automotive, ha dichiarato che ridurrà la produzione del suo pickup F-150 Lightning, poiché la domanda di veicoli elettrici (EV) rallenta. Ford è stato il secondo marchio di veicoli elettrici più venduto in America nel 2023, e l’F-150 Lightning è il pickup elettrico più venduto in America con vendite in aumento del 55% nel 2023 e un’ulteriore crescita prevista per il 2024.Circa 1.400 dipendenti saranno interessati dalla transizione del Rouge Electric Vehicle Center a un turno a partire dal 1° aprile. Circa 700 verranno trasferiti allo stabilimento di assemblaggio del Michigan e gli altri verranno inseriti in ruoli presso il Rouge Complex o in altre strutture nel sud-est del Michigan, o trarranno vantaggio del Programma speciale di incentivi pensionistici concordato nel contratto Ford-UAW del 2023.”Stiamo sfruttando la nostra flessibilità produttiva per offrire ai clienti scelte bilanciando al tempo stesso crescita e redditività. I clienti adorano l’F-150 Lightning, il pick-up elettrico più venduto in America – ha affermato Jim Farley, Presidente e CEO di Ford – Vediamo un futuro luminoso per i veicoli elettrici per consumatori specifici, in particolare con i nostri prossimi veicoli elettrici digitalmente avanzati e l’accesso alla rete di ricarica di Tesla a partire da questo trimestre”.Inoltre, Ford ha annunciato l’intenzione di creare quasi 900 nuovi posti di lavoro come parte di un nuovo terzo equipaggio presso il Michigan Assembly Plant a Wayne per soddisfare la domanda dei popolari Bronco e Bronco Raptor e dei nuovissimi Ranger e Ranger Raptor. Oltre a quasi 900 nuove assunzioni nette, il nuovo terzo equipaggio di 1.600 persone presso lo stabilimento di assemblaggio del Michigan includerà anche circa 700 dipendenti del Ford Rouge Complex di Dearborn che hanno presentato domanda per posizioni aperte. LEGGI TUTTO

  • in

    Arcline Investment Management acquista Kaman per 1,8 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Kaman, azienda statunitense che opera nei mercati aerospaziale e della difesa, medico e industriale, ha stipulato un accordo definitivo per essere acquisita da Arcline Investment Management, società di private equity orientata alla crescita con una profonda esperienza negli investimenti in attività industriali orientate alla tecnologia, in una transazione interamente in contanti con un enterprise value totale di circa 1,8 miliardi di dollari. Al completamento della transazione, Kaman diventerà una società privata.Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di Kaman riceveranno 46,00 dollari per azione in contanti. Il prezzo rappresenta un premio di circa il 105% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di Kaman il 18 gennaio 2024, l’ultimo giorno di negoziazione completo prima dell’annuncio della transazione, e un premio di circa il 110% rispetto al prezzo medio ponderato per il volume degli ultimi 90 giorni.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    SLB, ricavi e utili in crescita nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – SLB, che prima si chiamava Schlumberger ed è il più grande fornitore al mondo di servizi per giacimenti petroliferi, ha registrato ricavi del quarto trimestre 2023 pari a 8,99 miliardi di dollari, in aumento dell’8% su base sequenziale e del 14% su base annua. L’EPS rettificato del quarto trimestre è stato di 0,86 dollari, in aumento del 10% sequenzialmente e del 21% su base annua.Il fatturato dell’intero anno è stato pari a 33,14 miliardi di dollari, in aumento del 18% su base annua. L’utile netto dell’intero anno è stato pari a 4,20 miliardi di dollari, in crescita del 22% su base annua, mentre l’EPS rettificato per l’intero anno è stato pari a 2,98 dollari, in aumento del 37% su base annua.”Abbiamo concluso un anno straordinario caratterizzato da una diffusa crescita dei ricavi, dall’espansione dei margini e da un eccezionale free cash flow – ha commentato il CEO Olivier Le Peuch – Anno dopo anno, abbiamo aumentato i ricavi e l’EBITDA rispettivamente del 18% e del 25%, e abbiamo generato 4 miliardi di dollari di free cash flow, consentendoci di ridurre il debito netto di 1,4 miliardi di dollari e di restituire 2 miliardi di dollari agli azionisti quest’anno attraverso dividendi e riacquisti di azioni”.”Nel contesto internazionale, nonostante le elevate tensioni geopolitiche in varie regioni, non prevediamo un impatto significativo sull’attività complessiva del settore, in assenza di un’escalation – ha aggiunto – Inoltre, ci aspettiamo che gli investimenti a lungo ciclo in Medio Oriente, nell’offshore globale e nelle risorse di gas siano in gran parte disaccoppiati dalle fluttuazioni a breve termine dei prezzi delle materie prime”. LEGGI TUTTO

  • in

    Settimana bianca, Federconsumatori: “Fioccano i rincari, +11% rispetto al 2023”

    (Teleborsa) – Con il weekend si prevede una nuova ondata di freddo, che lascia ben sperare per il turismo invernale. Ma a fioccare non è solo la neve: secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori vi saranno forti rincari dei costi per la settimana bianca. Nel dettaglio, l’Osservatorio ha monitorato i prezzi per il noleggio dell’attrezzatura, per l’albergo, per i pasti e per lo skipass, per una famiglia di 4 persone che si appresta a trascorrere la settimana bianca (7 giorni e 6 notti) presso una delle località sciistiche più gettonate in Italia. Nell’ambito del monitoraggio sono state prese in considerazione le principali località sciistiche in Veneto, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Abruzzo e centro Italia. Emergono costi proibitivi: nella stagione 2023-2024 una famiglia spenderà mediamente 7.104,96 euro, l’11% in più rispetto alla stagione precedente. Gli aumenti più elevati – rileva Federconsumatori – riguardano il costo dello skipass settimanale (+18%), il noleggio dell’attrezzatura (+10%) e l’hotel (+13%).La regione in cui si conferma più costosa la settimana bianca è il Veneto, con un costo di 2.113,17 euro a persona. Risulta decisamente meno costoso trascorrere la settimana bianca in una delle località dell’Abruzzo o del centro Italia: in questo caso la spesa si aggira attorno ai 1.442,72 euro a persona. A tali spese si aggiungono i costi della benzina e dei pedaggi: ipotizzando un viaggio da Milano a Cortina d’Ampezzo il costo per raggiungere la meta sarà di circa 89 euro a tratta. Da Roma a Roccaraso il costo a tratta è, invece, di circa 36 euro. Da Torino a Cervinia, invece, il costo è di 27 euro a tratta.”Si tratta di costi proibitivi per molti, che – commenta Federconsumatori – rendono sempre più élitaria la vacanza ad alta quota. Nonostante ciò, il numero di presenze sulle piste sarà elevato: da un lato a compensare le difficoltà e le rinunce delle famiglie italiane vi sarà una spinta del turismo straniero, dall’altro, molti italiani, pur di non rinunciare alla vacanza in montagna, sceglieranno di ridurre la durata del proprio soggiorno a 3-4 giorni, magari optando per appartamenti, b&b, ostelli e soluzioni di pernottamento più economiche”. LEGGI TUTTO

  • in

    WIIT perde qualifica PMI per superamento soglia di capitalizzazione

    (Teleborsa) – WIIT, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel mercato del Cloud Computing, ha comunicato di non essere più qualificabile “PMI”, avendo superato la soglia di capitalizzazione di mercato pari a 500 milioni di euro per tre anni consecutivi (2021, 2022 e 2023).Per effetto della perdita della qualifica di PMI, la prima soglia ai fini degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti è fissata al 3% del capitale. LEGGI TUTTO