Distretti industriali: bilancio positivo dei primi nove mesi 2023
(Teleborsa) – Grazie a un’ottima apertura d’anno (+7,4% nel primo trimestre 2023), il bilancio complessivo dell’export dei distretti nei primi nove mesi dell’anno e` positivo: e` infatti pari +0,4% la variazione tendenziale a prezzi correnti delle esportazioni distrettuali che corrisponde a un aumento di 409 milioni di euro. Il numero di distretti che ha registrato una crescita dei valori esportati e` superiore al 50% e pari a 82. A livello settoriale si confermano le ottime performance della meccanica, che ha registrato un progresso del 9,4% a prezzi correnti, e dei distretti specializzati nell’agro- alimentare (+4,5%). Hanno, invece, chiuso i primi nove mesi dell’anno con un lieve calo le aree distrettuali specializzate nel sistema moda (-0,5% per i beni di consumo e -2,1% per i beni intermedi). Le perdite sono piu` pronunciate negli altri settori: nel sistema casa, dopo il balzo degli scorsi anni, tutte le filiere hanno perso terreno: si va dal -6,6% del legno-arredo, al -7,9% degli elettrodomestici, al -13,7% dei prodotti e materiali da costruzioni; hanno subito un rilevante arretramento anche i beni intermedi: tra questi la metallurgia (-19,5%) che ha risentito anche del calo dei prezzi alla produzione. È quanto emerge dal monitor nazionale dei distretti industriali relativo ai primi 9 mesi del 2024 a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.I dati per distretto – si legge nel rapporto – confermano la migliore evoluzione delle aree distrettuali specializzate in meccanica e agro-alimentare, a cui si aggiungono importanti distretti specializzati nel sistema moda. Nei primi nove mesi del 2023 ai primi dodici posti per aumento delle esportazioni in valore si posizionano infatti nove distretti della Meccanica: spiccano soprattutto la Meccanica strumentale di Milano e Monza e Brianza e le Macchine per l’imballaggio di Bologna, che guidano la classifica con un aumento dei flussi pari rispettivamente a 443 milioni di euro (+10,8%) e +434 milioni (+24,8%). Nella meccanica si sono messi in evidenza anche la Meccanica strumentale di Bergamo (+300 milioni), la Food Machinery di Parma (+261 milioni), le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena (+257 milioni), la Meccatronica di Reggio Emilia (+189 milioni), la Meccanica strumentale di Vicenza (+153 milioni), le Macchine utensili e robot industriali di Torino (+152 milioni) e la Meccatronica di Trento (+144 milioni). La quasi totalita` di questi distretti, dopo una buona apertura d’anno, ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre, a conferma della loro elevata competitivita`. Tra i migliori distretti per aumento in valore dell’export, ve ne e` anche uno del sistema moda, si tratta l’Occhialeria di Belluno che si posiziona al terzo posto per aumento dell’export (+339 milioni, pari a +12,6%), uno dell’agro-alimentare, l’Alimentare di Parma (+192 milioni), e uno dei mezzi di trasporto, la Camperistica della Val d’Elsa (+159 milioni). Tra i distretti che si sono distinti per intensita` della crescita vanno poi citati la Maglieria e l’abbigliamento di Perugia (+22,9%) e il Riso di Vercelli (+29,1%). A livello regionale, l’Emilia Romagna, grazie a una buona prima parte dell’anno, occupa il primo posto per aumento in valore delle esportazioni, con un progresso pari a 740 milioni di euro tra i primi nove mesi del 2023 e il corrispondente periodo dell’anno precedente (+4,7% la variazione tendenziale). La regione ha beneficiato soprattutto del traino dei distretti della meccanica, insieme al contributo della filiera agro-alimentare. Seguono il Piemonte (+422 milioni; +4,7%), che e` stato spinto da Macchine utensili e robot industriali di Torino, Tessile di Biella, Dolci di Alba e Cuneo e Riso di Vercelli, la Campania (+287 milioni; +9,2%), dove si sono messe in evidenza le Conserve di Nocera, e il Trentino-Alto Adige (+281 milioni; +7%), guidato dai due distretti della meccatronica. A queste regioni si aggiunge per intensita` della crescita l’Umbria che ha riportato un progresso pari al +10,6% grazie alla spinta della Maglieria e dell’abbigliamento di Perugia. Nei primi nove mesi dell’anno Francia e Turchia si confermano i due mercati trainanti in questa fase ciclica: l’aumento dell’export distrettuale e` stato rispettivamente pari a 711 milioni e 682 milioni di euro. In Francia il risultato e` spiegato in modo particolare dai flussi attivati dalle relazioni produttive e commerciali con le grandi maison della moda, ma anche dal forte aumento delle vendite di meccanica e alimentari e bevande. In Turchia, spiccano soprattutto i risultati conseguiti dai distretti specializzati in beni di consumo del sistema moda e meccanica. Tra i mercati a piu` alto potenziale si sono messi in evidenza anche Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Messico, Polonia, India e Arabia Saudita. In queste aree si sono distinti soprattutto i distretti specializzati in beni di consumo della moda e nella meccanica. Dopo il crollo dello scorso anno, sono poi tornate a crescere le esportazioni dirette verso l’Ucraina, dove si sono messi in evidenza alcuni settori come meccanica, beni di consumo del sistema moda, elettrodomestici e agro- alimentare. E’ pero` diventato lievemente negativo il contributo offerto dal principale sbocco commerciale dei distretti, la Germania: hanno pesato gli arretramenti di beni intermedi, non compensati dai progressi di meccanica e alimentari e bevande. Anche negli Stati Uniti l’export distrettuale, dopo il balzo dello scorso anno (+25,1%), ha subito un calo, penalizzato da un calo quasi generalizzato che non ha interessato solo la meccanica. Al contempo, si e` registrato un forte calo delle esportazioni verso la Svizzera che rappresenta un HUB logistico per le specializzazioni del sistema moda. I risultati positivi dei primi nove mesi del 2023 sono stati ottenuti in un contesto di rallentamento degli scambi mondiali che si e` accentuato nella seconda parte dell’anno. Cio` ha condizionato anche i distretti industriali che hanno perso slancio sui mercati internazionali, mostrando nel terzo trimestre un calo comunque contenuto e pari al -3,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Si e` dunque solo lievemente intensificata la riduzione emersa nel secondo trimestre (-2,1%). Pesa in questa fase soprattutto la debolezza dell’economia europea (Germania in primis), che resta la prima destinazione commerciale delle esportazioni distrettuali. È rimasta alta l’eterogeneita` dei risultati: su 158 distretti monitorati da Intesa Sanpaolo, 70 hanno registrato una crescita e 89 un calo. Meccanica e Agro-alimentare sono i settori che in questa fase si stanno dimostrando piu` resilienti: in entrambi i casi si e` osservata una crescita ininterrotta delle esportazioni che e` infatti proseguita anche nel terzo trimestre dell’anno (rispettivamente +5,6% e +1,7%). Non e` un caso che in questa fase sia proprio il Mezzogiorno l’area geografica con la migliore evoluzione sui mercati internazionali: grazie a un’elevata presenza di distretti agro- alimentari l’export di questo territorio ha registrato un lieve aumento tendenziale (+1,1% a prezzi correnti). Nelle altre aree italiane, spiccano le performance di Trentino-Alto Adige (+7,1%) e Umbria (+8,6%). La prima ha potuto contare sul contributo determinante dei suoi due distretti della meccatronica, quella di Trento e quella dell’Alto Adige, la seconda ha beneficiato del traino dell’alta qualita` offerta dalla Maglieria e abbigliamento di Perugia. I primi dati disponibili solo a livello nazionale per il bimestre ottobre-novembre 2023 confermano, tra i settori ad alta intensita` distrettuale, la resilienza di alimentare-bevande e meccanica. In particolare, la meccanica italiana a ottobre ha registrato un aumento dell’export pari all’11,7% tendenziale; a novembre il progresso e` stato pari al +5,1%, con una crescita che ha interessato tutti i principali sbocchi commerciali (Germania, Francia e Stati Uniti) e punte vicino al +15% in Cina e in India. Anche il settore alimentare-bevande si e` confermato in territorio positivo, con un incremento dei valori esportati rispettivamente pari a +9,2% e +3,9% a ottobre e novembre. Anche il 2024 sara` molto probabilmente un anno a due velocita`, con una migliore evoluzione attesa per l’export della filiera agro-alimentare e della meccanica che potra` continuare a trarre beneficio dalla transizione tecnologica e green in corso. Per gli altri settori ad alta intensita` distrettuale, la dinamica dell’export dei distretti non mostrera` la stessa brillantezza osservata nel 2021 e nel 2022. L’export potra` riportarsi su un buon sentiero di crescita nel secondo semestre del 2024, quando l’attenuazione dell’inflazione liberera` potere d’acquisto a favore dei consumi e consentira` un primo allentamento delle misure restrittive di politica monetaria, con effetti positivi sulla dinamica della domanda di beni di investimento in Europa e negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO