Gennaio 2024

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    Saras, Farringford Foundation (Trafigura) riduce quota al 9,589%

    (Teleborsa) – Farringford Foundation ha ridotto al 9,589% la propria partecipazione in Saras, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 22 gennaio 2024. In precedenza, al 12 maggio 2023, la quota era del 12,462%.La quota è detenuta tramite Urion Holdings. Farringford Foundation è la controllante del gruppo Trafigura, multinazionale operativa nel commodity trading. LEGGI TUTTO

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    Asta BOT 6 mesi, buon interesse in riapertura

    (Teleborsa) – Buon interesse per i collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 29 gennaio 2024.Per quanto riguarda il BOT 182 giorni 31-07-2024, il Tesoro ha registrato richieste pari a 1.891 milioni di euro, a fronte di un’offerta per 750 milioni di euro.Il totale dei BOT in circolazione al 31-01-2024 è pari a 119.752.893.000 euro. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 60,81 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 60,81 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Norges Bank ha una partecipazione del 3,039%

    (Teleborsa) – Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 3,039% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 23 gennaio 2024. La quota è detenuta come “diretta proprietà”. LEGGI TUTTO

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    Crisi di Suez, per l’82% delle imprese ripercussioni certe sul fatturato 2024

    (Teleborsa) – Le imprese italiane sono consapevoli della “crisi di Suez”? Il 98,6% è a conoscenza dell’attuale blocco navale e delle sue implicazioni.Per quanto concerne le conseguenze, il 66,9% ritiene che il “blocco” avrà ripercussioni immediate, il 24,8% non nel breve periodo, mentre il restante 8,3% sostiene che non ci saranno conseguenze. Tra le principali ripercussioni, il 33,6% teme disordini di mercato, e e interruzioni e ritardi nelle catene produttive; il 26,1% una riduzione di import ed export e il 22,4% un’altra fase inflativa. Sembrano certe anche le ricadute sul fatturato del 2024, l’82% delle imprese che hanno partecipato alla survey prevede un impatto inferiore al 25% del fatturato annuo. È quanto emerge da una survey di Promos Italia su circa 200 piccole e medie imprese di tutto il Paese. “Dalla nostra indagine emerge chiaramente la preoccupazione delle imprese per questa nuova emergenza internazionale – spiega Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia – unitamente alla consapevolezza che la situazione avrà ripercussioni certe sul fatturato del 2024. Il nostro sistema imprenditoriale non può permettersi un altro contraccolpo, è necessario porre rimedio quanto prima a questa crisi riportando i flussi nel Canale di Suez ad un regime di normalità”.La Lombardia – secondo un’elaborazione di Promos Italia sui dati ISTAT sui primi nove mesi del 2022 e del 2023 – è la regione principale nel commercio con l’Asia, dove gli scambi ammontano a 46 miliardi di euro, con 19 miliardi in esportazioni, ma anche con il Medio Oriente con 7 miliardi di scambi commerciali, di cui circa 5 miliardi di export. Tra le province, prima Milano con 11 miliardi di import dall’Asia e 9 miliardi di export, e con quasi mezzo miliardo di import dal Medio Oriente e 2 miliardi di export. Gli scambi tra Italia e Asia nei primi nove mesi del 2023 valgono 154 miliardi di cui 92 miliardi sono di import e 62 miliardi di export. Valgono 39 miliardi gli scambi tra Italia e Medio Oriente nei primi nove mesi del 2023, di cui 22 miliardi sono di import e 17 miliardi di export.Le principali regioni italiane nel commercio con l’Asia, nei primi nove mesi 2023, sono Lombardia con 46 miliardi, di cui circa 19 miliardi di export, Veneto con 17 miliardi, Emilia Romagna con 16 miliardi. Principali regioni italiane nel commercio con il Medio Oriente, nei primi nove mesi 2023, sono Lombardia con 7 miliardi, di cui circa 5 miliardi di export, Sicilia con 6 miliardi, Veneto con 5 miliardi.Tra le province è prima Milano con 11 miliardi di import dall’Asia e 9 miliardi di export, ma anche con quasi mezzo miliardo di import dal Medio Oriente e 2 miliardi di export. Segue Siracusa con 5 miliardi di import dall’Asia e 4 miliardi dal Medio Oriente. Arriva poi Roma con 4 miliardi di import dall’Asia e 2 miliardi di export e 1,4 miliardi di import dal Medio Oriente e mezzo miliardo di export. Seguono poi Napoli, Torino, Vicenza, Bologna. Firenze, Bergamo.Tra i settori, con l’Asia, nei primi nove mesi 2023, prevale l’import di petrolio, con 19 miliardi; di metalli con 11 miliardi in nove mesi; di tessili con 10 miliardi, di computer ed elettronica con 8,5 miliardi. Per export primi i macchinari con 12 miliardi e la moda con 11 miliardi. Tra i settori, con il Medio Oriente, nei primi nove mesi 2023, prevale l’import di petrolio, con 16 miliardi, prodotti petroliferi con 3 miliardi in nove mesi. Nell’export primo settore è quello dei macchinari con 4 miliardi e i mezzi di trasporto con 2 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Barclays rivede target su risparmio gestito, downgrade per Azimut

    (Teleborsa) – Gli analisti di Barclays si aspettano management fees in calo/invariate, su base trimestrale, per i maggiori player del risparmio gestito italiano nell’ultimo trimestre del 2023. In media, prevedono un aumento del patrimonio gestito (AUM) del 5,1% su base trimestrale, guidato da un effetto di performance positivo (circa 4,3%) e dagli afflussi (+0,8% su AUM). “Anche considerando l’imminente taglio dei tassi da parte della BCE, ci vorrà del tempo prima che il settore della gestione patrimoniale si riprenda – si legge in una nota – In questa fase continuiamo a preferire le banche”.Il broker ha approfittato della view settoriale per rivedere le raccomandazioni sui singoli titoli. Azimut ha subito un downgrade a Equal Weight con target price a 27,10 euro (dai precedenti 25,40 euro, +7%). Equal Weight confermato per Banca Generali (target a 33,30 euro da 32,70 euro, +2%) e per Fineco (prezzo obiettivo invariato a 12,20 euro). Banca Mediolanum rimane il titolo preferito, con una raccomandazione Overweight e un target a 11,40 euro per azione (dai precedenti 10,80 euro, +6%). LEGGI TUTTO

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    Confindustria, in miglioramento le aspettative delle grandi imprese sulla produzione

    (Teleborsa) – A gennaio quasi la metà di un campione di imprese industriali grandi associate a Confindustria si attende un livello di produzione stabile rispetto a dicembre (47,1%). Si tratta di un miglioramento rispetto al mese precedente, quando la stessa quota era pari al 33,4%, ed era più alta la percentuale di imprese che si aspettavano un rallentamento dell’attività. E’ quanto emerge dall’indagine rapida sulla produzione industriale diffusa dal Centro Studi di Confindustria. Sale anche la quota di imprese che prospettano un aumento del livello di produzione nel mese corrente rispetto al precedente (il 40,2% dichiara un aumento rilevante o moderato della produzione, contro il 23,8% in dicembre). Secondo le grandi imprese di Confindustria, la dinamica di domanda e ordini sarà il principale fattore di traino per la loro attività nei prossimi mesi. Le aspettative sull’andamento della domanda e degli ordini nei prossimi mesi, infatti, migliorano a gennaio: il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento passa a 5,2% da 1,1% di dicembre. Al contrario, le aspettative delle imprese intervistate riguardo i costi di produzione diventano più sfavorevoli: il saldo tra la quota di imprese che riportano una riduzione e quelle che ne segnalano un aumento si riduce a gennaio (-2,6% rispetto a 1,6% a dicembre). Peggiora, nella rilevazione di gennaio, il saldo relativo alla disponibilità di manodopera che torna in territorio negativo (-1,9% da 0,2% a dicembre), sebbene in deciso miglioramento rispetto ai valori di inizio serie (-7,2%, marzo 2023). Il divario tra la quota di imprese che hanno riportato un miglioramento delle condizioni finanziarie e quella di chi ha riportato un peggioramento è lievemente aumentato a gennaio, rispetto al mese precedente (-0,1% da -2,3%), sebbene ancora negativo. Meno sfavorevoli le attese delle imprese relative alla disponibilità di materiali (saldo a -0,6 da -3,1%). Al contrario, le valutazioni riguardanti la disponibilità di impianti si deteriorano (-0,1% da 2,4).(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Stellantis avvia produzione di furgoni a idrogeno in Francia e Polonia

    (Teleborsa) – Stellantis, uno dei principali costruttori automobilistici al mondo, ha comunicato che la gamma di veicoli commerciali Stellantis Pro One ha ampliato la propria capacità produttiva di veicoli a celle a combustibile a idrogeno con l’avvio della produzione di furgoni di medie e grandi dimensioni, rispettivamente a Hordain (Francia) e a Gliwice (Polonia).I furgoni a celle a combustibile a idrogeno di Stellantis offrono un’autonomia di 400 km (furgoni di medie dimensioni) e 500 km (furgoni di grandi dimensioni), con tempi di rifornimento di 4-5 minuti.L’offerta di Stellantis comprenderà otto versioni dei furgoni di medie e grandi dimensioni con propulsione a celle a combustibile a idrogeno prodotte nei suoi stabilimenti: Citroen e-Jumpy e e-Jumper, Fiat Professional E-Scudo e E-Ducato, Opel Vivaro e Movano, e Peugeot E-Expert e E-Boxer.”L’iniziativa di inserire nelle nostre linee di produzione prima i furgoni di medie dimensioni a celle a combustibile e ora anche i furgoni digrandi dimensioni è una dimostrazione del nostro impegno a mantenere la leadership nella tecnologia dell’idrogeno più all’avanguardia e a renderla disponibile ai nostri clienti più esigenti”, ha dichiarato Jean-Michel Billig, Chief Technology Officer di Stellantis per lo sviluppo dei veicoli a celle a combustibile alimentate a idrogeno. LEGGI TUTTO