(Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale (FMI) “ha intrapreso riforme nel corso di decenni, per adempiere al suo mandato di supervisionare la stabilità del sistema monetario internazionale” e “questo momento richiede ulteriori cambiamenti anche al FMI”. Lo ha affermato il segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, in un intervento a Ben Guerir (Marrocco), in occasione degli incontri annuali di FMI e Banca mondiale.
“I nostri sforzi iniziano con l’assicurarsi che il Fondo monetario internazionale disponga di risorse sufficienti – ha detto – Un aumento equi-proporzionale delle quote sosterrà le finanze del FMI, riducendo la sua dipendenza dalle risorse prese in prestito e consentendo pacchetti di prestiti più ampi entro i limiti di accesso stabiliti e ove appropriato”.
“Continuiamo inoltre a chiedere maggiore sostegno al Poverty Reduction and Growth Trust, il meccanismo di finanziamento agevolato del FMI – ha spiegato – Il PRGT ha aumentato drasticamente i suoi prestiti durante la pandemia, stanziando fondi per soddisfare le urgenti esigenze della bilancia dei pagamenti. Più recentemente, ha prestato un sostegno fondamentale a paesi come il Ghana e lo Zambia che stanno intraprendendo riforme nel contesto dei processi di ristrutturazione del debito. Senza finanziamenti aggiuntivi, il PRGT non sarà in grado di sostenere una domanda costantemente elevata”.
“Oltre a garantire le risorse, continuiamo a credere che l’FMI dovrebbe adempiere alla sua missione principale fornendo una valida consulenza politica, sviluppo di capacità e finanziamenti – ha detto Yellen – Forse il lavoro più importante che il FMI può intraprendere è quello di aiutare un paese a trovare una base macroeconomica sostenibile attraverso l’implementazione di una combinazione di questi strumenti”.
Infine, “oltre alle risorse e all’adempimento della sua missione principale, stiamo esplorando modi per aumentare direttamente la voce dei mercati emergenti e dei paesi in via di sviluppo all’interno del FMI – ha sottolineato – Abbiamo proposto di aggiungere un altro vicedirettore generale per avere due vice che rappresentino i mercati emergenti e i paesi a basso reddito, invece di uno che li rappresenti entrambi. Stiamo anche iniziando a dialogare con i membri sulla possibilità di aggiungere un terzo presidente del comitato esecutivo in rappresentanza dell’Africa sub-sahariana. Sosteniamo anche una formula di quote che rifletta meglio l’economia globale, ma il cambiamento può avvenire solo all’interno di un quadro concordato basato su principi condivisi”.