(Teleborsa) – È atterrata ieri la navetta Vss Unity della Virgin Galactic con a bordo i quattro italiani della missione Virtute 1 tra cui il pilota Nicola Pecile. Il volo è durato complessivamente 90 minuti, compreso il tempo necessario all’aereo madre per raggiungere la quota di circa 15 chilometri prima di rilasciare la navetta. Dopo un piccolo ritardo dovuto ai venti, tutto si è svolto regolarmente e l’equipaggio è atterrato perfettamente. Durante il volo il colonnello Walter Villadei, il tenente colonnello Angelo Landolfi, e Pantaleone Carlucci, ricercatore del Cnr hanno condotto 13 esperimenti in diversi ambiti della ricerca.
Dopo il successo della missione Galactic 01, la Virgin Galactic è pronta a realizzare il suo intenso programma di voli commerciali: in agosto è previsto il prossimo volo suborbitale e in seguito voli mensili. Quella di ier – rende noto l’azienda americana in una nota – “è stata la seconda missione completata con successo da Virgin Galactic in meno di due mesi”.
“Il nostro team è riuscito a portare nello spazio sei persone e più di una dozzina di esperimenti con Vss Unity, il nostro laboratorio scientifico suborbitale. Questo storico volo è stato il nostro primo volo commerciale e la nostra prima missione di ricerca, inaugurando una nuova era di accesso ripetibile e affidabile allo spazio per passeggeri e ricercatori privati” ha commentato l’amministratore delegato dell’azienda, Michael Colglazier. Galactic 02 – ha proseguito – sarà il “nostro primo volo spaziale con astronauti privati, è previsto per agosto e ci aspettiamo che Vss Unity continui con missioni spaziali mensili, mentre lavoriamo contemporaneamente per accrescere la nostra futura flotta di astronavi per un pubblico globale”.
Il volo ha rappresentato una prima importante anche per l’Italia, che con Aeronautica Militare e Consiglio Nazionale delle Ricerche è stata protagonista di questo nuovo ruolo che i voli suborbitali potrebbero avere per la ricerca. “Congratulazioni all’Aeronautica Militare, al Consiglio Nazionale delle Ricerche ed a tutto il personale coinvolto per il successo della missione Virtute 1 – ha detto la presiedente del Consiglio Giorgia Meloni –. È un traguardo che rappresenta un validissimo esempio di collaborazione istituzionale e una prima tappa verso lo sviluppo nella nostra Nazione del volo suborbitale”.
Per il ministro dell’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, la missione “è un brillante esempio di collaborazione pubblico-privato per fare ricerca e sperimentazione”. Soddisfatto anche il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti, per il quale “il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo”.
Il volo suborbitale dedicato alla ricerca “è una novità nel campo dell’accesso allo spazio e delle sperimentazioni in condizioni di microgravità”, ha rilevato la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. A rappresentare le due istituzioni, che compiono entrambe cento anni, a bordo della missione Galactic 01 sono stati il colonello Villadei e il tenente colonnello Landolfi, entrambi dell’Aeronautica Militare Italiana, e Carlucci, ingegnere e ricercatore del Cnr. Con loro nella navetta Vss Unity un altro italiano, il pilota Pecile di Udine, unico collaudatore del nostro Paese finora selezionato dalla Virgin Galactic, e poi il comandante Mike Masucci e l’istruttore Colin Bennett.
Da Spaceport America, la base della Virgin Galactic nel New Mexico, è decollato il White Knight Two, l’aereo madre che ha portato la navetta Vss Unity fino alla quota di circa 15 chilometri per poi rilasciarla e farle proseguire il suo viaggio fino alla quota di circa 80 chilometri. Complessivamente il volo, compreso quello del White Knight Two, è stato un pò più breve del previsto: 75 minuti contro la finestra prevista di 90, nonostante la navetta Vss Unity sia stata sganciata dall’aereo madre con un leggero ritardo dovuto al vento. Dopo un saluto con la bandiera italiana, i tre protagonisti della missione italiana Virtute 1 (Volo italiano per la ricerca e la tecnologia suborbitale) hanno iniziato a condurre i 13 esperimenti previsti nella missione, cercando di sfruttare al meglio i circa 3 minuti di microgravità. Carlucci e Landolfi indossavano sensori per controllare funzione fisiologiche importanti, come quelle cardiache e cerebrali, come le funzioni legate al movimento.
Entusiasmo nei commenti dei protagonisti della missione, che nella conferenza stampa di chiusura hanno detto che la missione “è andata meglio del previsto” ed è stata “un’esperienza indimenticabile”. C’è stato anche un pò di tempo per godere di una “meravigliosa vista all’esterno”, hanno detto, anche se i 13 esperimenti non hanno lasciato loro molto tempo per distrarsi. Di questi, Doosy e Liulin, entrambi del Cnr, sono destinati a raccogliere le prime misure della radiazione cosmica nella mesosfera, ossia nella regione dell’atmosfera che sarà raggiunta dal volo suborbitale e compresa fra 50 e 100 chilometri di quota. Oltre che Cnr e Aeronautica Militare (questi ultimi in collaborazione con ospedale Maggiore Policlinico e Università di Milano e Università Politecnica delle Marche) gli esperimenti sono stati programmati da Università di Roma Tor Vergata, Università di Padova, l’azienda T4i.