(Teleborsa) – Il consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha espresso un “ampio sostegno” alla proposta del capo economista Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base e di comunicare che board “prevede di aumentarli ulteriormente“, indicando specificamente che intende aumentare i tassi di altri 50 punti base alla prossima riunione di marzo e poi valuterà il successivo percorso politico. Lo si legge nei verbali della riunione dell’1 e 2 febbraio, dove viene sottolineato che sono “necessari ulteriori aumenti affinché i tassi ufficiali del Consiglio direttivo entrassero in territorio restrittivo” ed è “necessario mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%”.
Qualsiasi valutazione di quale livello dei tassi può essere considerato eccessivamente restrittivo è “complessa e incerta”, sebbene si ritengano “generalmente prematuri i timori di un irrigidimento eccessivo visti gli attuali elevati livelli di inflazione e in considerazione della probabile persistenza delle pressioni sui prezzi sottostanti”.
Nel complesso, è stato considerato “imperativo mantenere la rotta e mostrare determinazione nell’intenzione di stringere ulteriormente”, in quanto ciò “ridurrebbe l’incertezza politica ingiustificata e sarebbe pienamente coerente con le decisioni e la comunicazione adottate dal Consiglio direttivo in dicembre”.
“Sebbene vi sia stato un ampio consenso sulla necessità di continuare l’inasprimento, sono state espresse riserve sulla proposta di comunicazione di un’intenzione per la riunione di marzo – viene però evidenziato – È stato sottolineato che i tassi ufficiali si stavano avvicinando a un livello in cui era necessaria cautela per garantire che la politica monetaria non fosse eccessivamente inasprita”.
Con riguardo all’andamento dell’economia dell’area euro, dai verbali emerge che i banchieri centrali hanno discusso del fatto che si trovi “in una situazione migliore rispetto a quanto previsto a dicembre” e i recenti sviluppi sono “in linea con un soft landing (con l’economia che rallenta ma evita una recessione)”. In tali circostanze, il Consiglio direttivo “potrebbe essere in grado di abbattere l’inflazione senza sacrifici eccessivi in termini di attività economica”.
I membri del board BCE concordano sul fatto che, sebbene il tasso di inflazione complessiva sia rallentato da ottobre, “l’inflazione è ancora troppo elevata” e “l’inflazione core era ancora ai livelli previsti a dicembre. Pertanto, era troppo presto per dichiarare la vittoria“.
Ciò indicava, inoltre, che “il contributo della politica monetaria alla disinflazione era stato finora limitato, se non indirettamente attraverso l’apprezzamento dell’euro e attraverso il canale del mercato immobiliare in diverse economie dell’area euro”.