(Teleborsa) – Nella base americana di Ramstein, in Germania, al via oggi l’ottavo incontro del gruppo di contatto per l’Ucraina a guida Usa, che raccoglie circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner. Presente anche il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto. “Bisogna passare dalle parole ai fatti nel più breve tempo possibile”, ha affermato, sottolineando che ogni nazione contribuirà fornendo materiale militare (batterie antimissili e mezzi terrestri) per aiutare la difesa ucraina a fronteggiare il peggioramento del conflitto che rischia di esserci nei prossimi mesi. Verrà inviato, inoltre, materiale civile, come gruppi elettrogeni, tende e vestiario.
“Ogni giorno è importante per risolvere la crisi in atto. Ci aspettiamo nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra che andranno ad aggiungersi a quelli missilistici portati dalla Russia in quest’ultimo periodo”, ha aggiunto Crosetto, ricordando che i russi hanno formato oltre 300mila nuove reclute. Crosetto ha poi assicurato che l’Italia farà la sua parte, durante un colloquio, a margine del vertice di Ramstein con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Non vi lasceremo soli di fronte a una vile aggressione. Siamo e resteremo al fianco del popolo ucraino a difesa di democrazia e libertà”, ha detto il ministro al collega ucraino, Oleksii Reznikov.
Nel frattempo, il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, da Ramstein ha fatto sapere che gli Stati Uniti si aspettano una controffensiva dall’Ucraina in primavera. “Abbiamo una finestra di opportunità da qui alla primavera. Non appena inizieranno le loro operazioni, la loro controffensiva”, ha detto ai giornalisti durante la riunione degli alleati dell’Ucraina a Ramstein, in Germania. “Non è molto tempo e dobbiamo mettere insieme le giuste competenze”, ha aggiunto.
Un alto funzionario dell’UE ha fatto sapere infine che l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, nel corso del consiglio affari esteri di lunedì prossimo chiederà l’ok politico dai 27 Paesi membri per una nuova tranche di aiuti militari da 500 milioni di euro all’Ucraina, sempre attraverso l’European Peace Facility (EPF). Inoltre si chiederanno altri 45 milioni di euro per la missione di addestramento militare europea a favore delle forze armate ucraine.