(Teleborsa) – Dopo lo sciopero dei treni, domani arriva quello degli aeroporti, destinato a dare vita ad un’altra giornata di disagi per chi si mette in viaggio per le vacanze. A scioperare da Nord a Sud della penisola sarà il personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in, che si fermerà per otto ore, dalle 10 alle 18. I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta denunciano che il loro contratto è scaduto da sei anni, chiedendone quindi l’immediato rinnovo. Incroceranno le braccia dalle 12 alle 16 anche i piloti di Malta Air, che opera i voli di Ryanair. La protesta è stata proclamata da Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a causa “di un accordo totalmente insoddisfacente per la categoria piloti e vista la totale chiusura al dialogo ed al confronto da parte della compagnia”, spiegano le tre sigle sindacali.
Sempre domani scioperano dalle 10 alle 18 i piloti e gli assistenti di volo di Vueling. A proclamare lo stop la Filt Cgil, sempre per la “mancata disponibilità aziendale” a dialogare con il sindacato. I disagi negli aeroporti toccheranno anche Ita Airways, che a causa dello sciopero “si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, informa la compagnia sul proprio sito. Ma spiega di aver “attivato un piano straordinario” per limitare i disagi dei passeggeri, riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori quindi “il 40% riuscirà a volare nella stessa giornata”.
Intanto il Tar del Lazio si è espresso sull’ordinanza con la quale il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Matteo Salvini, due giorni fa, ha ridotto a 12 ore lo sciopero nazionale del servizio di trasporto ferroviario. Nessuna sospensione cautelare urgente dell’ordinanza ha deciso il Tar del Lazio con un decreto cautelare monocratico respingendo le richieste della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti – Filt/Cgil. In particolare, il presidente della terza sezione del Tribunale amministrativo ha ritenuto che “non sussistono i presupposti di cui all’art. 56 Cpa avuto presente che la sospensione del gravato provvedimento verrebbe a creare in punto di fatto una situazione irreversibile tale da rendere tamquam non esset un’eventuale ordinanza collegiale di rigetto dell’istanza cautelare”. Il Tar ha ritenuto che, alla luce di un bilanciamento dei contrapposti interessi, “appare potiore l’interesse degli utenti che hanno fatto affidamento sulla continuità del servizio assicurato dal gravato provvedimento e dei conseguenti disagi che verrebbero a sopportare, aggravati dall’estrema difficoltà da parte delle aziende di apprestare tempestivamente le idonee misure organizzative nella fascia protett”. Fissata il 4 settembre prossimo l’udienza in camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso.
Il Tar del Lazio ha respinto la sospensiva dell’ordinanza del ministro dei Trasporti che dimezzava la durata dello sciopero del personale dei treni ma non ha bocciato il ricorso della Filt sulla decisione, ha detto il segretario generale della Filt, Stefano Malorgio.
“Ricorsi e insulti non mi fermano o spaventano, adesso conto che aziende e sindacati trovino un accordo che manca da troppo tempo. E settimana prossima lavoreremo sul tema taxi, sempre seguendo i principii di buonsenso, rispetto e garanzia per i cittadini, che non possono aspettare ore e ore sotto il sole in troppe città italiane” ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini dopo la bocciatura del Tar del ricorso della Cgil. Bocciatura che è, si legge in una nota del Mit, è “l’ennesima conferma della ragionevolezza e della correttezza del provvedimento che ha dimezzato la durata dello sciopero dei ferrovieri”. “Sono gli italiani, i lavoratori e le lavoratrici, – ha proseguito Salvini – che hanno bocciato una pretesa assurda della Cgil e dei sindacati di bloccare per 24 ore tutta l’Italia. Non abbiamo cancellato il diritto allo sciopero, abbiamo semplicemente – ha aggiunto il leader della Lega – ridotto a 12 ore per permettere alla gente di tornare a casa dopo il lavoro”.
“Conto sul buon senso di tutti” ha, concluso il ministro delle Infrastrutture, in merito allo sciopero negli aeroporti previsto per domani.