(Teleborsa) – L’Ad di , Pietro Labriola, si dice convinto che l’operazione NetCo “andrà in porto” ed “estremamente fiducioso” per la cessione di Sparkle “che viaggia parallela”. Lo ha ribadito il manager in una intervista a Cass Cnbc, che sarà pubblicata domani anche da Milano Finanza, spiegando che l’italianità della rete sarà garantita dal Golden Power e dalla partecipazione del MEF all’operazione.
“Il dialogo con i francesi in questi due anni è stato anche costruttivo“, ha detto Labriola a proposito di , azionista di riferimento con una quota vicina al 24%, che avrebbe preferito un esame dell’operazione da parte dell’Assemblea. “Ritengo che sia importante in questo momento sedersi al tavolo e dialogare nell’interesse degli azionisti, dell’azienda, dei dipendenti e di tutti gli stakeholder”, ha detto Labriola dopo le polemiche scaturite a valle del CdA che ha approvato l’operazione NetCo.
“Il progetto concluso domenica scorsa è un progetto approvato a luglio dell’anno scorso, quando in CdA sedeva ancora il maggiore azionista. Poi hanno tutti il diritto di poter dare delle indicazioni, io sono a disposizione però secondo me dobbiamo aprire sempre più al dialogo ed evitare di strumentalizzare“, ha affermato Labriola, ricordando che questo progetto “ridefinisce la strategia industriale di Tim, ma avrà anche impatti sulla strategia industriale delle tlc del nostro Paese”.
Affrontando il tema della stabilità occupazionale, il manager ha ricordato che “Open Fiber ha dichiarato di voler assumere 5000 persone, quindi vuol dire che per le attività di rete c’è bisogno di personale“. “La nostra è una azienda che utilizza la leva del prepensionamento indistintamente e ininterrottamente da 10 anni – ha proseguito – è un azienda che fino ad oggi ha utilizzato tutti gli strumenti disponibili volti a garantire il più possibile la stabilità occupazionale, come l’utilizzo della solidarietà“.
Guardando al futuro ed in particolare alla scadenza del suo mandato nella primavera del 2024, Labriola ha detto “avendo avviato questo progetto, io sento il peso e la responsabilità di portarlo a termine. Ma non sono io a scegliere. Se gli azionisti vorranno che io continui questo progetto io sono disponibile”.