(Teleborsa) – Seduta vivace per , che vanta un progresso del 2,21% in Borsa, alla vigilia del primo dei due CdA (venerdì e domenica) che dovranno valutare la proposta recapitata da KKR sulla rete e quella concorrente di Merlyn, saltata fuori a sorpresa la scorsa settimana, che non contempla la vendita di NetCo e chiede la sostituzione dell’Ad Pietro Labriola con l’ex Dg di TIM Stefano Siragusa.
Il primo step sdarà la valutazione dell‘offerta vincolante di KKR per Netco e di quella non vincolante per Sparkle. Dopo la prima fase di valutazione, si passerà alla fase di deliberazione nella giornata di domenica. Va ricordato che nella proposta avanzata da KKR c’è spazio anche per l’ingresso del Governo con una quota del 20% e fino a 2,5 miliardi di investimento, tanto che l’esecutivo di Giorgia Meloni ha chiarito che considera questa offerta come l’unica alternativa valida.
La proposta però sarà valutata in parallelo all’altra offerta presentata dal fondo Merlyn di Alessandro Barnaba, un fondo infrastrutturale che ha messo sul piatto un piano di rilancio alternativo denominato “TimValue”, che non prevede la vendita della rete, ma l’uscita di TIM dalla divisione Consumer, e la sostituzione dell’attuale Ad con Stefano Siragusa, un volto noto in casa TIM.
E proprio Siragusa, in una intervista a Il Sole 24 Ore, ha difeso la proposta avanzata dal Merlyn, affermando che è una soluzione “concreta e soprattutto industriale” che “facilita la creazione della rete unica a guida Cdp, salvaguardando l’occupazione”. L’ex manager di TIM ha anche smentito che dietro la proposta vi sia Vivendi, la quale ha comunque sollecitato il Board a consultare gli azionisti. “Il nostro piano è inclusivo: tutti possono contribuire, da Vivendi a Cdp, Kkr e Macquarie”, afferma Siragusa, ribadendo che TimValue è “un piano solido” e dovrà trovare il consenso degli azionisti.
Secondo gli analisti di Intermonte, TimValue è “un chiaro tentativo dell’ultimo minuto di destabilizzare il Board di Tim” e l’offerta per il Consumer di 9 miliardi appare anche “poco realistica” mentre la cesisone della quota di Tim Brasil per 7 miliardi implicherebbe un premio di circa il 45% sull’attuale valore. Anche gli analisti di Intesa Sanpaolo ritengono che la vendita di Tim Brasil sarebbe sopravvalutata, implicando un potenziale valore del 100% di 10,5 miliardi rispetto all’attuale valore di mercato di 7,3 miliardi, così come la cessione del Consumer a 9 miliardi.