(Teleborsa) – Dopo una settimana di pesanti ribassi a Piazza Affari, con il titolo passato da 6,3 a 3,9 euro, ha presentato un nuovo programma strategico orientato alla crescita tramite l’efficientamento e la riorganizzazione di alcune funzioni e strutture aziendali, con l’obiettivo di migliorare la redditività in un contesto macroeconomico non facile e di profonde trasformazioni tecnologiche in atto. Il nuovo capitolo della storia di Tecma Solutions, Tech Company quotata su Euronext Growth Milan da novembre 2020 e specializzata nella Digital Transformation per il settore del Real Estate, prevede alcune azioni significative: espansione internazionale negli Stati Uniti, minori investimenti in ricerca e sviluppo, riduzione rilevante dei costi operativi tramite anche una riduzione della forza lavoro.
L’insieme delle azioni che saranno implementate nel corso della seconda metà del 2023 sono volte a raggiungere i primi risultati già a partire dal quarto trimestre e consentiranno una riduzione dei costi operativi pari a circa 3 milioni di euro nel corso del 2024.
“Non è una riduzione legata al calo del lavoro o del business, in quanto rimaniamo in crescita, in particolare all’estero – spiega a Teleborsa Pietro Adduci, amministratore delegato di Tecma – E per quanto riguarda la riduzione del personale, questa va incontro alla riduzione dei progetti di ricerca e sviluppo con orizzonte di lungo periodo e all’introduzione di nuovi meccanismi produttivi e organizzativi”.
“La manovra durerà qualche mese e abbiamo già definito un programma che porterà a una riduzione importante degli assorbimenti economici – racconta l’AD – Le aree più interessate dai tagli del personale sono quelle su cui si faceva ricerca e sviluppo di lungo periodo (mettendo in stand-by progetti che avrebbero portato risultati dal 2025 in avanti), in alcune parti dell’organigramma (in quanto alcune figure erano state designate per guidare team di ricerca e sviluppo), e alcune figure in produzione (dove cerchiamo di allineare i meccanismi alle ultime tecnologie e all’AI, in quanto alcune attività sono facilmente sostituibili dall’intelligenza artificiale)”.
I circa 200 dipendenti dell’azienda sono in attesa dell’esito delle consultazioni tra azienda e sindacati, già avviate, e dovrebbero sapere chi deve lasciare l’azienda entro l’estate. I tagli riguarderanno meno del 15% dell’intera forza lavoro e non saranno l’unico modo per risparmiare soldi e tornare in utile. “C’è un processo di ridisegno di interi processi e la riorganizzazione del personale è una parte della manovra, con una buona parte dei risparmi che proviene da una revisione a 360 gradi delle nostre operazioni”, spiega a Teleborsa Gabriele Riva, General Manager di Tecma.
L’azienda prevede di continuare nel percorso di sviluppo internazionale, strutturazione dei canali distributivi e consolidamento del prodotto già annunciato nel corso del 2022, ma di farlo con una rinnovata attenzione alla redditività, in quanto gli investitori sono oggi meno attratti da titoli growth e focalizzati solo sul lungo periodo. Riva parla di un cambio di paradigma importante: “Se l’azienda fino al 2022 aveva un piano strategico finalizzato ad ampliare in maniera importante la gamma prodotti, prima di focalizzarsi sulla messa a reddito dell’ecosistema, il 2023 vede un focus sulla commercializzazione di quanto già sviluppato, e stiamo avendo riscontri di mercato molto interessanti”.
“Le azioni comunicate in questi giorni ribadiscono la focalizzazione sulla internazionalizzazione e sulla ricerca e sviluppo, ma non possiamo far finta che non stia succedendo nulla – spiega Adduci – In tutto il mondo le aziende stanno rivedendo i piani organizzativi e noi lo stiamo facendo in due modi: rivedendo i flussi di produzione con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, perché sta arrivando e non possiamo mentire a noi stessi, e rivedendo la focalizzazione sulla ricerca e sviluppo, mettendo in stand-by alcuni progetti che assorbivano equity come lo scorso anno”.
Il management non è in grado di dare una spiegazione a quello che è successo al titolo nel mese di maggio, ma allo stesso tempo non si dice stupito che alcuni investitori retail focalizzati sul breve termine possano avere scelto di uscire da Tecma per cercare maggiori rendimenti in campo obbligazionario. Ad accentuare i movimenti delle small cap quotate su Borsa Italiana è poi la bassa liquidità, con il titolo Tecma che registrava scambi esigui prima del recente sell-off.
“Il mercato italiano ha pochi scambi e questo non aiuta, specialmente nell’EGM – afferma Riva – Nell’ultima settimana-dieci giorni ci sono stati scambi per circa 200 mila euro che hanno causato una perdita del 30% sul nostro titolo. Anche noi abbiamo iniziato a fare delle verifiche, per quanto è possibile in un mercato regolamentato, ma è difficile capire come sia andata”.
“Non ci risulta che le vendite siano state effettuate dagli investitori storici e quindi l’azionariato rimane assolutamente stabile – aggiunge – Quello che ci sentiamo di dire è che il calo è stato probabilmente legato al retail e non agli istituzionali”.