(Teleborsa) – “Nel complesso, la spesa per agevolazioni edilizie (compresi bonus facciate, ristrutturazioni, ecc.) è destinata a superare l’importo di 110 miliardi considerato nelle ultime previsioni ufficiali del conto economico delle Amministrazioni pubbliche che risalgono alla NaDEF dello scorso autunno”. Lo ha detto la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Lilia Cavallari, nel corso del suo intervento in audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale, con particolare riferimento ai crediti d’imposta, spiegando che “l’entità della spesa ha portato alla decisione di anticipare parte della riduzione dell’aliquota di detrazione già dal 2023, portandola al 90 per cento con la legge di bilancio per il 2023”.
Più difficili da valutare, prosegue Cavallari, gli effetti che l’intervento ha avuto sull’economia italiana. Nello scorso biennio il settore delle costruzioni è cresciuto a ritmi molto marcati, superiori a quelli registrati dagli altri maggiori paesi europei. Tuttavia, va osservato che l’espansione dell’attività nell’edilizia è ascrivibile solo in parte agli investimenti in abitazioni, in quanto è risultata molto pronunciata anche l’accumulazione di costruzioni non residenziali e in opere pubbliche che non hanno beneficiato di alcun incentivo”.
Cavallari ha sottolineato come le varie forme di bonus fiscali, da quelli edilizi a quelli per l’efficentamento energetico, a quelli per gli investimenti delle imprese risultino “poco selettivi sia rispetto all’oggetto dell’incentivazione sia dei beneficiari””. Questa, ha spiegato Cavallari, rappresenta “una criticità” di cui tenere conto in una prospettiva di riassetto delle spese fiscali in generale e della materia delle agevolazioni edilizie in particolare.
“Un’analisi puntuale dei risultati conseguiti dal Superbonus in termini di risparmio energetico – aggiunge Cavallari – potrà consentire di orientare gli incentivi verso gli interventi più efficienti in termini di rapporto costi/benefici. Inoltre in una prospettiva di razionalizzazione delle spese fiscali, andrebbe valutato se una misura selettiva di incentivazione del risparmio energetico possa risultare più efficiente ed efficace se erogata attraverso un programma di spesa””. Infine l’Upb sostiene che per le misure che hanno un costo rilevante “”la valutazione ex post è fondamentale, in primo luogo, per comprendere se le risorse collettive effettivamente impiegate nella specifica misura rispecchiano le stime iniziali della perdita di gettito attesa e, in secondo luogo, per valutare l’efficacia della misura rispetto agli obiettivi perseguiti e orientare le nuove scelte del decisore politico”.
“Un’analisi preliminare dei dati sembra indicare che le agevolazioni fiscali dirette al Mezzogiorno abbiano effettivamente contribuito a ridurre il differenziale degli investimenti delle imprese del Sud Italia rispetto al resto del Paese”, si legge nella memoria consegnata dalla presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Lilia Cavallari, durante l’audizione.