(Teleborsa) – Gli Stati Uniti potrebbero finire in default già il 1° giugno, prima di quanto si pensasse, in base alle risorse disponibili in cassa ed alle obbligazioni che giungeranno a scadenza. Lo ha confermato la Segretaria al Tesoro Janet Yellen in una lettera inviata ai leader del Congresso ed ai responsabili delle commissioni finanza e budget, che sollecita ad “agire il prima possibile”.
“Scrivo per dare seguito alle mie precedenti lettere relative al limite del debito e per fornire ulteriori informazioni sulla capacità del Dipartimento del Tesoro di continuare a finanziare le operazioni del governo federale”, si legge nella lettera inviata dalla Yellen al Congresso.
“Nella mia lettera del 1° maggio – prosegue – ho indicato che la nostra stima migliore era che il Tesoro non sarebbe stato in grado di continuare a soddisfare tutti gli obblighi del governo entro l’inizio di giugno, se il Congresso non avesse alzato o sospeso il limite del debito prima di quel momento. In quella lettera, ho anche notato che è impossibile prevedere con certezza la data esatta in cui il Tesoro non sarà in grado di pagare tutti i conti del governo”.
“Con le ulteriori informazioni ora disponibili, scrivo per segnalare che il Tesoro probabilmente non sarà più in grado di soddisfare tutti gli obblighi del governo se il Congresso non avrà agito per aumentare o sospendere il limite del debito entro l’inizio di giugno, e potenzialmente già il 1° giugno“, avverte la numero uno del Tesoro, spiegando che “queste stime si basano sui dati attualmente disponibili, ma le entrate, le spese ed il debito federale potrebbero variare rispetto a stime”.
“Abbiamo appreso dalle passate impasse del limite del debito che aspettare fino all’ultimo minuto per sospendere o aumentare il limite del debito può causare gravi danni alla fiducia delle imprese e dei consumatori – avverte Yellen – aumentare il costo del credito a breve termine per i contribuenti ed avere un impatto negativo sul rating degli Stati Uniti. In effetti, abbiamo già visto aumentare notevolmente gli oneri finanziari del Tesoro per i titoli in scadenza all’inizio di giugno”.
“Se il Congresso non riuscisse ad aumentare il limite del debito – ribadisce l’economista ed ex Presidente della Fed – causerebbe gravi difficoltà alle famiglie americane, danneggerebbe la nostra posizione di leadership globale e solleverebbe interrogativi sulla nostra capacità di difendere i nostri interessi e la sicurezza nazionale”.