(Teleborsa) – È in dirittura di arrivo l’avvio dei concorsi ordinari e straordinari, che porteranno decine di migliaia di insegnanti in cattedra con contratti a tempo indeterminato, a partire dai 70 mila da stabilizzare in due anni in chiave Pnrr. Il problema è che chi vince il concorso ordinario per diventare docente non è detto che venga assunto: potrebbe tornare fare il disoccupato o il precario. Questo lo scenario che – avverte l’Anief – si verrà a creare nel 2024 per migliaia di candidati al ruolo come insegnante nella scuola pubblica: “tanti dimostreranno di essere all’altezza, di mettersi dietro la cattedra con cognizione di causa, di avere le conoscenze e competenze giuste, ma non basterà perché il loro destino professionale dipenderà tutto dal numero di posti vacanti in quel momento disponibili. La graduatoria di merito del concorso ordinario 2023 – infanzia, primaria e secondaria – sarà formata esclusivamente dai vincitori. Non ci saranno idonei”.
Il quadro realizzato dall’Anief riguarda le condizioni per partecipare ai bandi per infanzia e primaria DDG n. 2576 e secondaria DDG n. 2575 pubblicati il 6 dicembre, con le domande di partecipazione che vanno presentate entro il 9 gennaio 2024 ore 23:59. La prova scritta probabilmente si svolgerà a ridosso della chiusura delle domande, considerando i tempi tecnici necessari. Seguirà la prova orale (e pratica per le classi di concorso che la prevedono), la chiusura delle operazioni è prevista necessariamente entro le immissioni in ruolo 2024/25. Poi partirà il secondo concorso della fase transitoria PNRR. Le assunzioni sono previste nell’estate del 2024
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