(Teleborsa) – L’economia europea sta mostrando una certa resilienza, ma l’inflazione ed il costi delle bollette energetiche deprimono ancora il potere d’acquisto delle famiglie. In un momento “critico” come quello attuale è fondamentale che l’UE coordini efficacemente le sue politiche economiche e occupazionali. E’ quanto rileva la Commissione europea che ha reso noto oggi il “pacchetto di primavera”, contenente una serie di raccomandazioni mirate per ciascun Paese membro.
Un pacchetto che tiene conto di una serie di fattori: la politica fiscale, l’attuazione dei PNRR, l’implementazione del RePowerEU (politica energetica) e le sfide che ciascun Paese deve affrontare quali la competitività, la produttività e la resilienza sociale.
Per la prima volta da quando è stata attivata la clausola di salvaguardia, nel marzo 2020 – ricorda Bruxelles – l’UE ha incluso nel pacchetto raccomandazioni “quantificate” sulle politiche di bilancio, tenendo in considerazione che la recente riforma del Patto di stabilità prende a riferimento il parametro dello 0,5% del PIL e chiede ai Paesi con sfide più sostanziali di attuare politiche caute e prudenti.
Data l’incertezza sulle prospettive macroeconomiche, la Commissione ha deciso di non avviare ora nuove procedure per i disavanzi eccessivi, ma lo farà nella primavera del 2024.
In particolare, Bruxelles individuato squilibri moderati o eccessivi in ??11 Stati membri: Ungheria, Cipro, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Svezia e Paesi Bassi presentano ancora squilibri. Tuttavia, se Germania, Spagna, Francia e Portogallo mostrano una diminuzione degli squilibri, Grecia e Italia continuano a presentare squilibri eccessivi, anche se le loro vulnerabilità sembrano attenuarsi. Questi sviluppi positivi si riflettono anche nei risultati della sorveglianza post-programma in Irlanda, Grecia, Spagna, Cipro e Portogallo.
La Commissione più in dettaglio raccomanda all’Italia di attivarsi, nel 2023 e nel 2024, con una politica di bilancio “prudente”, la riduzione progressiva degli aiuti contro il caro bollette, la limitazione dell’aumento della spesa primaria netta non oltre l’1,3%, il mantenimento del livello degli investimenti pubblici e l’attuazione del PNRR e della Politica di coesione, in particolare per promuovere la transizione verde e quella digitale.
Riguardo ai conti pubblici, si chiede all’Italia di perseguire una politica di risanamento graduale e sostenibile a medio termine, di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e di attuare la riforma del sistema fiscale, preservando la progressività e migliorando l’equità, mediante interventi sulle agevolazioni fiscali, compresa l’Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente, e riducendo la complessità del codice fiscale. Si consiglia inoltre di adeguare i valori catastali ai valori di mercato.
Nel terzo ed ultimo paragrafo, infine, la Commissione indica la necessità ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, snellire le procedure autorizzative per le rinnovabili e promuovere l’efficienza energetica, utilizzando le risorse risparmiate per ridurre il disavanzo, ed incentivare la mobilità sostenibile, eliminando le sovvenzioni dannose per l’ambiente ed accelerando l’installazione delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici.