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Politiche UE su auto, Descalzi (Eni): non è corretto che si definiscano tecnologie

(Teleborsa) – L’imposizione di un price cap a livello europeo è stato positivo perché “l’autorità può impattare sul mercato, dando un segnale molto preciso che va al di là della dimensione. Doveva esser fatto subito, quando siamo arrivati a un momento di degenerazione, con il prezzo non legato a fattori fisici”. Lo ha affermato Claudio Descalzi, amministratore delegato di , nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione alla comunità finanziari del Piano Strategico per il periodo 2023-2026.

Ovviamente, ha aggiunto, “il prezzo basso è dovuto anche agli stoccaggi pieni, a un momento in cui c’è stata una grande efficienza energetica, e ai risparmi delle persone. I sistemi cercano di adattarsi e una volta adattati si sedimentano, credono di più che possono farcela e i prezzi si abbassano”.

Descalzi ha comunque ricordato che “i prezzi sono comunque più del doppio (rispetto agli anni pre-pandemia, ndr) ed è difficile che possano tornare a 20 megawatt all’ora“.

“Per avere dei prezzi bassi e per essere competitivi, dobbiamo essere ridondanti, perché creiamo un sistema con una flessibilità in grado di rispondere alle punte”, ha aggiunto.

Sulle politiche ambientale UE, rispondendo a una domanda sullo stop ai veicoli diesel e benzina, ha detto: “Trovo corretto che l’UE spinga e fornisca obiettivi sulla parte ambientale, mentre non trovo corrette che si definiscano tecnologie per raggiungerle. Non deve essere un sistema politico che deve decide la tecnologia, ma un sistema di mercato e tecnologico, che possa garantire opzioni”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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