(Teleborsa) – “Non siamo in grado a mio avviso di completare tutti i progetti che abbiamo messo in cantiere nei termini previsti dal Pnrr. È un fatto grave, mi assumo la piena responsabilità di queste dichiarazioni. È inutile che ci nascondiamo, la realtà, purtroppo, a mio avviso, è questa”. È quanto ha detto Roberto Rustichelli, presidente autorità garante per la Concorrenza e il Mercato agli Stati Generali della Ripartenza in corso a Bologna.
“Nello scenario macroeconomico internazionale, le debolezze strutturali dell’economia italiana ci portano a lanciare nuove sfide. Siamo in un momento – ha spiegato Rustichelli – in cui registriamo meno crescita e più inflazione, fra sfide interne e internazionali. Innovazione, investimento, sviluppo e coesione sociale sono parole chiave nell’ambito della discussione sulla crescita e la competitività del sistema Paese. Bisogna puntare a una economia sempre più concorrenziale, al dinamismo imprenditoriale: cose che sono pilastro per la promozione di principi democratici, garantendo la diversità, l’accesso equo alle opportunità e la libertà di scelta. L’Italia, in questo contesto, può cogliere diverse occasioni come la diversificazione delle fonti energetiche, la transizione verde, la riorganizzazione delle catene produttive. La concorrenza, quindi, è la condizione essenziale perché il mercato generi ricchezza ma anche la condizione per contribuire al benessere dei consumatori”.
Si è mostrato, invece, sicuro sul raggiungimento degli obiettivi del Pnrr il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. “Stiamo lavorando, e nei prossimi giorni – ha detto Fitto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera Ue alle modifiche al Piano – definiremo con l’Ue gli ultimi aspetti, per giungere alla definizione del pagamento quarta rata entro il 31 dicembre di quest’anno e ci poniamo l’obiettivo già fin d’ora di poter raggiungere gli obiettivi come modificati dalla revisione sulla quinta rata entro il 31 dicembre di quest’anno, un altro obiettivo molto ambizioso che puntiamo a definire entro il mese di dicembre. Nella comparazione con gli altri piani nazionali, nonostante il nostro Pnrr sia il più ampio, il nostro Paese è l’unico che ha chiesto il pagamento della quarta rata e se tutto va come ci aspettiamo riceverà il pagamento entro fine anno. Il Pnrr – ha ricordato – ha all’interno tre fonti di finanziamento: 68 mld a fondo perduto, 122 mld a debito e il fondo complementare da 30 mld. È un piano per oltre 150 mld a debito” e le modifiche dipendono “non solo dalle necessità per lo scenario modificato ma anche dall’obiettivo strategico di implementare la crescita, perché solo con la crescita si creano le condizioni per rientrare dal debito”.