(Teleborsa) – Con una crescita dello 0,5% nel primo trimestre Italia e Spagna guidano la classifica dei partner europei e fanno meglio dell’intera Eurozona che nel periodo è cresciuta dello 0,1%. In particolare il Belpaese può già contare su una crescita acquisita per l’anno in corso dello 0,8% ad un soffio dall’1% previsto nel Def. Male la Germania che registra crescita zero mentre la Francia mette a segno un timido +0,2% ma maggiore delle aspettative (+0,1%).
“Si tratta di notizie incoraggianti, che mostrano un’economia europea che continua a mostrare una certa resistenza in un contesto globale difficile”, commenta il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni. “L’ambizione responsabile paga. Alle illazioni rispondono i fatti”, afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
“La crescita del Pil nel primo trimestre, ben superiore a quella di altre grandi economie europee, smentisce i profeti di sventura che avevano diagnosticato una possibile recessione per il nostro Paese. Nel contempo, questo dato evidenzia la grande vitalità delle imprese e del nostro sistema produttivo. Siamo sulla strada giusta”, dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in riferimento ai dati sul Pil diffusi stamattina dall’Istat
“Le stime diffuse oggi dall’Istat sul Pil del primo trimestre fotografano la realtà dei fatti. Numeri che parlano chiaro e smentiscono le polemiche strumentali della sinistra. L’Italia cresce, performando meglio delle grandi economie europee, e questo è possibile grazie al lavoro di un governo serio e responsabile. Andiamo avanti”, così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.
Oltre ai commenti istituzionali arrivano anche le voci della associazioni. “Ancora una volta il sistema Italia supera le più favorevoli previsioni. La stima del primo quarto del 2023 derubrica a “incidente di percorso” il lieve arretramento dell’ultimo trimestre dello scorso anno e archivia definitivamente il rischio recessione. Lo slancio alla ripresa è impresso dai servizi di mercato e dalla manifattura. L’Italia si conferma, anche nel primo quarto dell’anno, come uno dei paesi più dinamici nel contesto europeo: tra i dodici membri per i quali sono pubbliche le stime, siamo al secondo posto dopo il Portogallo in termini di variazione congiunturale. Prosegue, pertanto, il processo di recupero nei confronti delle principali economie continentali, una strada intrapresa già all’inizio del 2021: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sul Pil. Tuttavia – prosegue la nota – le notizie positive non devono distogliere l’attenzione sull’importanza di una rapida “messa a terra” dei progetti del PNRR, gli unici in grado di imprimere un cambiamento strutturale al sistema Paese. Nel frattempo, però, con una proiezione di crescita 2023 che supera abbondantemente l’1%, si aprono spazi per ulteriori sostegni a famiglie e imprese contro la perdita di potere d’acquisto indotta dall’inflazione, decrescente ma ancora piuttosto elevata.
UNC parla invece di “dato misero. Siamo appena sopra lo zero rispetto al trimestre precedente. Certo, visto che il Governo si accontenta a fine anno di avere una crescita del Pil dell’1%, con appena 0,1 punti percentuali in più tra lo scenario tendenziale e quello programmatico, considerato che la variazione acquisita per il 2023 è già pari allo 0,8%, la meta non può non essere raggiunta neanche nello scenario peggiore possibile immaginabile. Si tratta, però, di un compitino facile facile, senza pretese, che sarebbe in grado di svolgere anche lo scolaro più asino della classe” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.