(Teleborsa) – , colosso statunitense della farmaceutica, ha chiuso il primo trimestre del 2023 con ricavi in calo del 29% a 18,28 miliardi di dollari e un utile per azione rettificato in diminuzione del 24% a 1,23 dollari. Gli analisti, secondo dati Refinitiv, si aspettavano un utile per azione di 0,98 dollari su ricavi per 16,59 miliardi di dollari.
Le vendite del suo vaccino COVID-19 Comirnaty sono crollate del 77% a 3,06 miliardi di dollari nel trimestre, ma hanno superato le stime di 2,37 miliardi di dollari. Le vendite dell’antivirale Paxlovid sono aumentate di 2,8 miliardi di dollari a 4,07 miliardi di dollari, superando le stime di 3,13 miliardi di dollari.
“I nostri risultati del primo trimestre sono stati in linea con le nostre aspettative, sottolineando la nostra continua fiducia nel raggiungimento di una crescita dei ricavi operativi dal 7% al 9% per l’anno fiscale 2023, escludendo i prodotti COVID-19 e impatti valutari – ha commentato il CFO David Denton – Prevediamo che la maggior parte di questa crescita si verificherà nella seconda metà del 2023, data la tempistica dei nostri lanci previsti a breve termine”.
Pfizer ha confermato la guidance per l’intero anno 2023. Il punto medio dell’intervallo di orientamento per i ricavi riflette un calo operativo del 31% rispetto ai ricavi del 2022. Escludendo i prodotti COVID-19, la società continua a prevedere una crescita dei ricavi operativi dal 7% al 9% nel 2023. Le entrate di Comirnaty sobo viste a 13,5 miliardi di dollari, in calo del 64%, e quelle di Paxlovid a 8 miliardi di dollari, in calo del 58%.
Il punto medio dell’intervallo di orientamento per l’EPS rettificato riflette un calo operativo del 49% rispetto al 2022, guidato principalmente dai minori ricavi previsti dai prodotti COVID-19, dall’aumento della spesa per supportare i lanci previsti a breve termine e dai maggiori investimenti in alcuni progetti di pipeline in fase avanzata.