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Patto stabilità, accordo vicino. Ecofin straordinario a fine mese

(Teleborsa) – Dopo consultazioni intense nelle ultime due settimane, con oltre 50 incontri, i ministri delle Finanze e economici dell’Unione europea hanno fatto nuovi passi avanti sui negoziati per la riforma del Patto di stabilità e di crescita. “Abbiamo messo sul tavolo una proposta di compromesso (landing zone) che riflette i contributi di tutti gli Stati. È il risultato di scambi intensi e la parola con cui possiamo meglio sintetizzare questo lavoro è bilanciato. Oggi vediamo che ci sta accordo sugli elementi chiave e i meccanismi delle nuove regole e sulla necessità di avere disciplina ma anche di assicurare contro ciciclicità” per sostenere crescita e investimenti. È quanto ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministra delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.

“C’è ancora tanto lavoro da fare ma come i pellegrini nel cammino di Santiago stiamo iniziando a vedere la meta. E vediamo che c’è un forte impegno di tutti i paesi membri a contribuire a lavorare insieme e a raggiungere un raccordo prima della fine dell’anno. Nulla è deciso – ha precisato Calvino – ma gli scambi di oggi consentiranno di fare i progressi significativi nelle ultime settimane. Si spiana la strada a un pacchetto di accordo e per questo nei prossimi giorni faremo circolare le proposte legislative, faremo accelerare i lavori a livello tecnico. Abbiamo concordato un Ecofin straordinario per la fine di novembre – ha annunciato – per lavorare e ascoltare attentamente tutti i paesi membri e chiudere l’accordo per dicembre”.

Anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni si dice “fiducioso” che al consiglio Ecofin di oggi a Bruxelles ci sia una “nuova opportunità per fare ancora un passo avanti verso un accordo” sulla riforma del Patto di stabilità. “Raggiungere un accordo entro la fine dell’anno – ha detto Gentiloni arrivando al Consiglio – è molto importante per diversi motivi, uno dei quali è che conosciamo le difficili prospettive economiche che abbiamo. Raggiungere un accordo sulle regole fiscali è essenziale per quello che viene chiamato atterraggio morbido, in secondo luogo per dare certezza ai mercati finanziari e in terzo luogo perché nella prospettiva dell’economia europea abbiamo bisogno di stabilità sul debito pubblico e della possibilità di sostenere la crescita e gli investimenti”.

Raggiungere entro l’anno un accordo tra i ministri delle Finanze dei Ventisette sulla revisione della “governance” economica, ovvero la riforma del Patto di stabilità dell’Ue per la sorveglianza dei bilanci nazionali, è necessario per concludere il processo legislativo con l’accordo anche del Parlamento europeo in primavera e prima della pausa elettorale, che comincia dopo la plenaria di aprile. “Questo – ha spiegato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis – è importante per poter valutare i conti pubblici degli Stati membri con le nuove regole a partire dai bilanci per il 2025″. “In vista della riunione di oggi, – ha detto Dombrovskis – vorrei evidenziare le discussioni che avremo sulla revisione della governance economica: da parte della Commissione europea sosteniamo la presidenza spagnola nei suoi sforzi per raggiungere un accordo ancora entro quest’anno. Discuteremo anche dello stato di avanzamento dell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, e ci aspettiamo l’adozione dei piani riveduti presentati da Austria, Danimarca, Lituania e Svezia. La presidenza spagnola semestrale di turno del Consiglio Ue sta lavorando molto intensamente per raggiungere un accordo; da parte sua, la Commissione europea sostiene questo sforzo. In effetti – ha continuato – sarebbe importante che il Consiglio raggiungesse un accordo ancora quest’anno, in modo che il processo legislativo possa essere finalizzato prima che il Parlamento europeo vada in pausa elettorale, nella primavera del prossimo anno. Per quanto riguarda il prossimo anno da parte della Commissione europea abbiamo già dato chiarezza agli Stati membri: abbiamo fornito le Raccomandazioni specifiche per paese, e per quanto riguarda i percorso di aggiustamento di bilancio degli Stati membri, abbiamo chiaramente indicato che intendiamo aprire procedure per disavanzo eccessivo, relativamente al deficit, sulla base dei dati del 2023. Quindi – ha aggiunto il vicepresidente esecutivo della Commissione – ciò che valuteremo nel ciclo di primavera del Semestre europeo è il rispetto da parte degli Stati membri delle Raccomandazioni specifiche per paese, e se vi sia o meno la presenza di un disavanzo eccessivo. Ma in ogni caso è importante raggiungere questo accordo, perché nel ciclo di primavera del Semestre europeo fisseremo anche le traiettorie di bilancio per il 2025, e questo potrebbe essere fatto già sulla base delle nuove regole”.

Netto cambio di toni anche da parte del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner sulla probabilità di raggiungere un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita prima della fine dell’anno. Arrivando all’Ecofin, Lindner ha parlato di “un passo in avanti molto consistente” nei negoziati bilaterali tra Germania e Francia su questo fronte e nel nuovo testo elaborato dalla presidenza di turno spagnola dell’Ue. E ora – ha affermato – “sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso entro quest’anno. L’iniziativa franco-tedesca potrebbe portare a una comprensione mutuale tra tutti gli Stati membri – ha sostenuto Lindner –. Per questo sono stato a Parigi questa settimana, abbiamo trovato un terreno comune sulle salvaguardie sul debito e sui riferimenti sul deficit. Questo è un passo in avanti consistente ed è riconosciuto nelle nuove tavole del testo spagnolo. Quindi sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso tra gli Stati membri quest’anno”. Le Maire tornerà a Berlino “a novembre e poi scambieremo i punti visti sul livello di ambizione. È un progresso che l’idea di salvaguardia e riferimenti siano riconosciuti sul livello di debito-Pil e deficit, ma quello che va considerato è il livello di ambizione. Quindi ora è su numeri, non solo sugli strumenti” che si lavora. “Quindi sono ottimista ma va fatto molto più lavoro”, ha concluso.

“Il punto chiave – ha detto il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire – è raggiungere un accordo globale tra i 27 Stati membri entro la fine del 2023. Ciò che è in gioco dietro questi negoziati è l’intera credibilità dell’Unione Europea, che si trova ad affrontare difficoltà economiche e rischi geopolitici. È necessario raggiungere un accordo entro la fine del 2023; non possiamo aspettare il 2024, nella prospettiva delle elezioni europee, per giungere ad un accordo. Per me la scadenza per un accordo sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita è la fine del 2023. La presidenza semestrale di turno spagnola del Consiglio Ue ha svolto un lavoro notevole, che ha avvicinato le posizioni dei Ventisette, e ritengo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. L’Unione europea ha bisogno di queste nuove regole, le vecchie regole sono superate, sono obsolete, e noi dobbiamo andare avanti per finanziare i nostri investimenti e garantire la stabilità finanziaria dell’Europa”.

Pur citando l‘iniziativa franco-tedesca per facilitare il compromesso a 27 sulle nuove regole del Patto a cui si sta lavorando in queste ore, Le Maire non ha voluto entrare nei dettagli della discussione in corso con Lindner. “Ora ha riferito – Le Maire – stiamo anche lavorando a stretto contatto con la Germania, con il mio amico Christian Lindner per cercare di trovare un accordo franco-tedesco. A Parigi all’inizio della settimana abbiamo avuto discussioni approfondite, i nostri team tecnici continuano a lavorare a stretto contatto e io – ha annunciato – mi recherò a Berlino nei prossimi giorni per cercare di progredire verso un accordo franco-tedesco sulle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Le discussioni tra me e Christian Lindner sulle nuove regole sono positive e costruttive. Credo che il nostro obiettivo finale debba essere quello di trovare il giusto equilibrio tra la stabilità finanziaria, essenziale per i 27 Stati membri, e gli investimenti, altrettanto essenziali affinché l’Europa rimanga una grande potenza economica nel 21esimo secolo: investimenti nella decarbonizzazione dell’economia, e ovviamente investimenti nella difesa, in un momento in cui purtroppo la guerra è tornata sul suolo europeo. A cosa servono le regole del Patto di stabilità? A garantire – ha spiegato Le Maire – la stabilità finanziaria dell’Unione europea. Abbiamo bisogno di regole, e che siano solide. Come ministro delle Finanze francese difendo l’idea di avere regole credibili e solide in materia finanziaria. Solo se avremo stabilità finanziaria potremo investire in buone condizioni, con tassi di interesse ridotti, con possibilità di prestiti importanti. La stabilità finanziaria è la chiave di tutto, compresi gli investimenti nell’innovazione e per la decarbonizzazione, che sono assolutamente essenziali. Se si crea instabilità finanziaria con regole che non funzionano e non sono credibili, non si potrà investire e non si potrà finanziare la decarbonizzazione”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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