(Teleborsa) – “Il quadro macroeconomico delineato dalla NaDEF per il prossimo triennio, specifica la Corte, fornisce un profilo che, pur considerando le incertezze che ancora caratterizzano il panorama internazionale, appare per molti versi sufficientemente delineato ed equilibrato”. Lo ha detto il presidente della Corte dei conti Guido Carlino, in audizione alla Camera sulla Nadef.
“Il quadro tendenziale descritto delinea spazi molto stretti sia per confermare e mantenere gli obiettivi di rientro, seppur graduale, del debito, sia per onorare gli impegni assunti con il PNRR“. “Esso – sottolinea la Corte – si fonda su una previsione di spesa nei principali comparti molto contenuta. Se appare, infatti, corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica a un più attento utilizzo delle risorse, vanno considerati i rischi di ulteriore ricorso a maggiore indebitamento”. In particolare, prosegue la Corte dei Conti, “nel quadro delineato potrebbero emergere nuove occorrenze (contratti, eventuali necessità ulteriori sul fronte energetico, etc..), possibili aumenti di oneri (come, ad esempio, quote crescenti di garanzie escusse, in crescita già nel 2023), difficoltà di realizzazione di un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato. Tutti elementi che potrebbero incidere sul conseguimento degli obiettivi di riduzione del debito”.
La Corte segnala anche che “è fondamentale che la che fase di discesa del rapporto debito/Pil, intrapresa nel 2021, prosegua con continuità”.
“Nel prossimo triennio, una maggiore concentrazione degli sforzi amministrativi e finanziari su un’efficiente ed efficace attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr, a chiusura del relativo iter di revisione in tempi auspicabilmente brevi, potrebbe generare effetti positivi immediati, contribuendo ad assicurare condizioni favorevoli di contesto economico e finanziario, nelle quali realizzare interventi di riduzione di imposte”.
“Per le prospettive dei conti e le dinamiche della spesa, che saranno decisive per la sostenibilità del debito pubblico all’interno del nuovo framework di governance economica dell’UE, sarà fondamentale il controllo della spesa pensionistica la cui evoluzione di medio termine, come confermato nelle nuove elaborazioni presentate nella Nota, risentirà assai significativamente dell’invecchiamento della popolazione”, ha concluso Carlino.