in

Monnalisa, perdita semestrale si allarga con esposizione valutaria

(Teleborsa) – , società specializzata in abbigliamento per bambini di alta gamma e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre del 2023 con ricavi consolidati pari a 21,9 milioni di euro (22,6 milioni al 30 giugno 2022), con +5% dei ricavi del canale retail (+7% a cambi costanti). L’EBITDA Adjusted è pari a 2 milioni di euro (2,2 milioni nel comparativo 2022), pari al 9,1% del fatturato. Il risultato netto è negativo per 3,6 milioni di euro (per 1,5 milioni nel primo semestre 2022). Incide negativamente l’esposizione alla fluttuazione valutaria correlata principalmente all’attività commerciale verso società del gruppo in valuta diversa dall’euro che ha generato un effetto negativo per 769 mila euro, rispetto a un effetto positivo di 757 mila euro nel primo semestre del 2022.

“Stiamo proseguendo nell’attuazione del nostro nuovo progetto industriale, che integra le strategie di branding e distribuzione del precedente piano con la crescita attraverso accordi di licenza o produttivi con brand della moda per adulti, con l’obiettivo non solo di aumentare i ricavi, ma ancor più la profittabilità del gruppo – ha commentato l’AD Christian Simoni – Il processo di trasformazione che abbiamo eseguito nell’ultimo quinquennio, con enormi investimenti sulle nostre competenze e capacità, di sviluppo prodotto, produttive, logistiche e distributive, ci consentirà, infatti, di sfruttare un significativo effetto leva operativa, potendo crescere senza far ricorso a ulteriori investimenti e con una crescita meno che proporzionale dei costi operativi”.

“In tale contesto, il lancio del progetto La Martina ha un significato importante di progresso nel nostro percorso di cambiamento, prima ancora che costituire un nuovo stream di ricavi, con risultati che saranno visibili dalla seconda metà del prossimo anno – ha aggiunto – Parallelamente, stiamo andando avanti con il miglioramento della qualità della distribuzione, che ci ha premiato con una crescita del 7% dei ricavi retail a cambi costanti, pur in un momento di grande incertezza in alcuni dei mercati per noi molto importanti. La crescita dell’incidenza del fatturato retail, combinata con un’attenta gestione dei costi di produzione, ci ha consentito di realizzare un sostenuto balzo in avanti della marginalità”

L’indebitamento finanziario netto comprensivo degli effetti del principio contabile IFRS 16 è pari a 29,4 milioni di euro (28,9 milioni al termine dell’esercizio scorso); l’indebitamento finanziario netto adjusted ammonta a 11,3 milioni.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

De Lise (Ungdcec): commercialisti diventino parte attiva per un Fisco più equo e sostenibile

OPA Digital360, adesioni all’1,3%