(Teleborsa) – Il MES non produrrebbe “nuovi o maggiori oneri”, non si intravede “un peggioramento del rischio” e anzi potrebbe portare a un miglioramento del rating dell’Italia. Il parere del capo di gabinetto del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è pronto ad accendere la tensione nella maggioranza.
Il parere “è tecnico”, sottolineano a più voci dal governo. Gli effetti però sono tutti politici visto che, di fatto, sblocca il sì al Mes e incrina (non poco) il muro tirato su da Giorgia Meloni alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, generando tensioni nel centrodestra. Tanto più che la fetta dei più irremovibili sull’argomento sono proprio nella Lega, il partito di Giorgetti.
E pensare che appena qualche giorno fa, la Meloni era tornata a parlare di Mes, gelando Bruxelles. “Il Mes è un tema che sarebbe stupido aprire adesso, per due ragioni: la prima è che non ho cambiato idea sul Mes, ma è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso. Non ha senso ratificare la sua riforma se non sai cose prevede il nuovo patto di stabilità e crescita”. Aveva detto il Presidente del Consiglio Meloni al ‘Forum in Masseria’ da Vespa,
“Il Mes – aveva detto ancora – è uno stigma che ora rischia di tenere bloccare delle risorse in un momento in cui invece stiamo tutti cercando risorse: poi non verrebbe utilizzato da nessuno”. “Spero che si affronti questo tema in modo pragmatico e non come in Italia, in modo ideologico.
Giorgetti, intanto, strizza l’occhio a Bruxelles, tanto più che l’Italia è l’unico Paese a non aver ancora sottoscritto la ratifica. Una grana da niente per la maggioranza che ieri, tra l’altro, è stata battuta al Senato sul decreto Lavoro.
E puntuale arriva l’affondo delle opposizioni. “La maggioranza è nel caos. Dopo quanto avvenuto alla Camera sul Mes, con il ministero dell’Economia che sconfessa la propaganda del governo, al Senato non riesce a far approvare emendamenti e va sotto. Questo esecutivo non sta in piedi, incapace di passare dalla propaganda ai fatti», ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein.