(Teleborsa) – “E’ molto importante che andiamo avanti con la piena ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità”. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, al suo arrivo al Consiglio europeo per l’Euro Summit, che si svolge nel formato inclusivo con la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e Donohoe. Al momento, l’unico Paese che non ha ratificato il trattato di riforma del MES è l’Italia.
Nelle scorse ore, anche la premier Giorgia Meloni alla Camera, nella sua replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, è intervenuto sul tema del MES che – “non è all’ordine del giorno del Consiglio europeo ma è stato citato in più occasioni, anche in rapporto alla clausola di backstop che servirebbe a far fronte alla crisi bancaria. Quando è fallita la banca della Silicon Valley è intervenuta la Federal Reserve, quando è fallita Credit Suisse la banca centrale svizzera. Se ci fosse una crisi bancaria in seno alla Ue anche la Bce farebbe la sua parte. Il Mes non è una banca centrale, ha una disponibilità importante ma limitata. Di fronte a una crisi, se gli interventi dovessero essere più importanti della sua dotazione il risultato sarebbe che il Mes si troverebbe a chiamare gli Stati a rifondere per queste crisi. Sarei prudente”.
Ieri anche il Ministro dell’Economia Giorgetti si è espresso rispetto alla necessità di ratificare il Meccanismo di stabilità, dichiarando che “la riforma del Mes è stata concepita in un contesto diverso dall’attuale, che non teneva conto degli shock determinati prima dalla pandemia e, poi, dalla crisi energetica”. Ha inoltre ammesso che le due crisi, sanitaria ed energetica, “hanno mostrato quanto sia necessario procedere alla realizzazione dell’architettura finanziaria europea”.