(Teleborsa) – I club della Saudi Pro League (SPL), ovvero la lega calcistica dell’Arabia Saudita, stanno pagando in media 6 volte di più i giocatori che acquistano dalle squadre europee rispetto al loro precedente stipendio, con multipli ancora più alti per alcuni top player come Karim Benzema (11,9x). È quanto emerge da un’analisi di DBRS Morningstar, che osserva come – dopo l’acquisto da record di Cristiano Ronaldo da parte di Al Nassr nel dicembre 2022 per uno stipendio annuo di 173 milioni di sterline – la SPL ha aumentato notevolmente le sue spese per i talenti calcistici.
Nella finestra di mercato estiva 2023, cinque club, quattro dei quali sono posseduti al 75% dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita (il Public Investment Fund, PIF) hanno speso 435 milioni di sterline per i trasferimenti dei giocatori e stanno pagando a questi giocatori un totale di 678 sterline in stipendi.
Alcuni dei giocatori passati ai club della Saudi Pro League (cifre in sterline)
Squadra | Giocatore | Costo del trasferimento | Stipendio | Multiplo sul precedente stipendio |
Al-Ahli | Riyad Mahrez | 30 | 25,6 | 3,1x |
Al-Ahli | Franck Kessie | 10,8 | 17,2 | 1,7x |
Al-Ettifaq | Jack Hendry | 6,5 | 15,2 | 32,1x |
Al-Hilal | Kalidou Koulibaly | 17 | 30 | 2,0x |
Al-Hilal | Sergej Milinkovic-Savic | 34 | 17 | 3,4x |
Al-Hilal | Neymar | 69 | 137,5 | 4,4x |
Al-Ittihad | Karim Benzema | 0 | 172 | 11,9x |
Al-Ittihad | N’Golo Kante | 0 | 86,2 | 5,7x |
Al-Nassr | Cristiano Ronaldo | 0 | 173 | 6,5x |
Al-Nassr | Marcelo Brozovic | 15 | 35 | 3,7x |
Secondo gli analisti della società di rating, i club calcistici europei “dovrebbero trovare preoccupante questo sviluppo“, dato che l’Arabia Saudita ha tasche profonde e “può sostenere le sue spese folli per il prossimo futuro”, in quanto i club di proprietà del PIF possono giustificare il pagamento di premi significativi per i giocatori perché possono generare non solo calcio ma anche risultati economici e sociali. Inoltre, il costo finanziario derivante dalle restrizioni legate alla pandemia da COVID-19 e l’impatto delle nuove regole di spesa dell’UEFA hanno reso i club europei “particolarmente vulnerabili”.
Oltre gli acquisti dei club, ci sono altri segnali che gli investimenti del paese nel settore non potranno fare altro ce crescere. Il PIF, che ha attualmente asset under management stimati in 700 miliardi di dollari (pari al 63% del PIL) ha recentemente annunciato la creazione di SRJ Sports Investments, una società di investimento creata per acquisire e produrre la proprietà intellettuale di nuovi eventi sportivi, acquisire i diritti commerciali di importanti competizioni sportive e ospitare importanti eventi globali in Arabia Saudita.
Viene inoltre fatto notare che l’investimento dell’Arabia Saudita nel calcio è in linea con il suo programma di riforme e gli obiettivi economici generali. Lo sport fa infatti parte della Vision 2030 del paese: un’agenda a lungo termine, completa e ambiziosa che copre riforme economiche, sociali e fiscali. Come stabilito nella sua agenda Vision 2030, l’Arabia Saudita mira a essere tra i leader in sport selezionati, sia a livello regionale che globale.
DBRS Morningstare evidenzia che il calcio è di gran lunga lo sport migliore per attirare l’attenzione in base al suo fascino globale. Ogni anno circa 450 milioni di persone guardano la finale della Champions League, quasi 4 volte di più del Super Bowl della National Football League statunitense e 10 volte di più della partita della Major League Baseball o della National Basketball Association più seguita di tutti i tempi.