(Teleborsa) – L’Ucraina riceverà l'”invito” a entrare nella Nato solo “quando le condizioni saranno raggiunte”. È il compromesso trovato dall’Alleanza Atlantica esplicitato nel comunicato finale della riunione nel primo giorno di incontri a Vilnius. Una posizione che ha lasciato tutt’altro che soddisfatto il presidente ucraino Zelensky: “l’incertezza è una debolezza”, ha dichiarato, sottolineando che tale decisione porterà la Russia a schiacciare sull’acceleratore della guerra.
La Nato non dovrebbe tenere “l’intera situazione e l’Ucraina in un limbo quando si tratta di adesione”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista a Bloomberg Television.
La posizione è stata spiegata dal segretario generale Jens Stoltenberg. Il pacchetto offerto all’Ucraina è “forte” e servirà a portarla ancora più vicino all’agognata “membership“. C’è il piano pluriennale di assistenza per modernizzare le forze armate (vale 500 milioni di euro annui), la creazione del Consiglio Nato-Ucraina (debutterà il 12 luglio) e la rimozione del Map per rendere il processo d’ingresso più agile. “Il futuro dell’Ucraina è nella Nato”, ha assicurato Stoltenberg. Per Zelensky però “è assurdo che non siano stati fissati tempi né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina”.
“Siamo a un punto di massima unità tra gli alleati dopo il vertice Nato, abbiamo radunato il mondo per sostenere il popolo ucraino”. Sono le parole che il presidente Usa Joe Biden intenderebbe affermare a conclusione del summit di Vilnius secondo un funzionario della Casa Bianca. Biden sottolineerà inoltre che “è importante basarsi su questa unità per affrontare altre sfide importanti, come il cambiamento climatico, le tecnologie emergenti e le minacce all’ordine internazionale”.
Gli Stati Uniti starebbe inoltre valutando l’invio di missili Atacms all’Ucraina, con una portata di oltre 300 chilometri all’Ucraina, secondo il New York Times. Si tratta di armi che consentirebbero a Kiev di colpire dietro le linee russe, sia in territorio russo che in Crimea. La Gran Bretagna ha inviato missili da crociera a lungo raggio “Storm Shadow” in Ucraina a maggio. E la Francia ha promesso una spedizione degli stessi missili, che chiama SCALP, mentre i leader della NATO si sono riuniti in Lituania martedì.
Per il momento però, ha sottolineato il giornale, “gli Stati Uniti sono ancora riluttanti a inviare all’Ucraina uno dei suoi limitati stock di sistemi missilistici tattici dell’esercito a lungo raggio – noti come AtacmsS, o “attack ‘ems” – anche se l’amministrazione Biden riconosce che le forze di Kiev stanno esaurendo pericolosamente le altre munizioni nella sua controffensiva contro la Russia.
(Foto: NATO)