(Teleborsa) – Il mercato del lavoro italiano “anche nei prossimi trimestri dovrebbe risentire solo in misura contenuta del rallentamento del ciclo economico“. È l’opinione della Direzione Studi e Ricerche di contenuta nel report dal titolo “La bussola dell’economia italiana”, diffuso oggi. I principali indicatori sintetici del mercato del lavoro sono migliorati negli scorsi mesi, anche se il recupero del tasso di attività nasconde un ampio calo delle forze di lavoro dovuto alle dinamiche demografiche.
Secondo l’analisi di Paolo Mameli, Economista Macro Italia, le imprese finora “sembrano aver considerato come temporanee le difficoltà legate al rincaro dei costi, e le crisi pandemica ed energetica non paiono aver aggravato i divari territoriali”.
I rischi prospettici derivano nel breve termine dai possibili effetti occupazionali della stretta sugli incentivi fiscali nelle costruzioni, e, nel medio termine, dall’impatto potenzialmente stagflattivo della contrazione delle forze di lavoro.
Intesa Sanpaolo stima che il PIL italiano crescerà dello 0,6% nel 2023, dopo il +3,9% del 2022, prima di accelerare di nuovo al +1,8% nel 2024. La produzione industriale è vista in aumento dello 0,2% quest’anno e del 2,1% l’anno prossimo. L’inflazione è vista al 5,5% nel 2023 e all’1,8% nel 2024.