(Teleborsa) – Nuovo importante tassello nella trattativa Tesoro- Lufthansa. Nel pomeriggio di oggi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista unico della newco, ha fatto sapere di aver sottoscritto la lettera d’intenti di Lufthansa, aprendo ufficialmente la trattativa esclusiva col gruppo tedesco per la vendita di una quota di minoranza di ITA.
Secondo le indiscrezioni circolate finora Lufthansa dovrebbe mettere sul piatto 250-300 milioni attraverso un aumento di capitale riservato per rilevare una quota del 40% e poi in una seconda fase salire al 100% della compagnia italiana, in scia alla strategia adottata in passato per rilevare Brussels Airlines.
Dopo la firma del protocollo d’intesa “inizierà una fase di trattative rispetto alle richieste che fa il governo italiano e ai progetti industriali di Lufthansa”, aveva spiegato qualche giorno fa il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sottolineando che “se i due progetti collimeranno e se saranno coerenti potrebbe nascere una realtà molto importante a beneficio anche dell’economia italiana”.
Trattativa esclusiva – spiegano gli addetti ai lavori – significa stilare l’accordo vero e proprio, ossia quanto investirà da subito Lufthansa in Ita, quindi piano industriale e governance della futura compagnia, cioè come verrà distribuito il suo cda. eguirà poi la sottoscrizione di un accordo preliminare di vendita (signing), che dovrà avere il via libera della Corte dei Conti, dell’Antitrust italiano e dell’Antitrust Ue. Dopo l’ok di tutti e tre gli organi, per inizio giugno si punta a firmare il contratto definitivo, il cosiddetto closing, e dunque l’ingresso operativo di Lufthansa in Ita a stretto giro.
Nell’illustrare il suo interesse per la newco, Ita all’interno delle compagnie del gruppo “risiede nel forte interscambio del Paese a livello globale, tramite viaggi d’affari e privati, nella sua forte economia orientata all’esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa”. Oltre all’aspetto economico il Ministero dell’Economia e delle Finanze valuterà anche quello industriale.
Alla finestra i sindacati con le varie sigle di categoria che hanno già chiesto al governo di essere “coinvolti” nella trattativa.