(Teleborsa) – Il Consiglio UE ha concordato il proprio mandato negoziale su una proposta di regolamento sulla comunicazione dei dati ambientali degli impianti industriali e sull’istituzione di un portale delle emissioni industriali. “La proposta – si legge in una nota – mira ad aggiornare l’attuale registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) al fine di istituire un portale delle emissioni industriali più completo e integrato”.
L’obiettivo principale della revisione è compiere progressi verso l’ambizione di inquinamento zero del Green Deal fornendo al pubblico l’accesso a un set di dati più integrato e coerente sulle principali emissioni ambientali generate dagli impianti industriali. Il mandato negoziale servirà da base al Consiglio per negoziare la forma finale della legislazione con il Parlamento europeo.
In particolare, il nuovo regolamento mira a garantire un migliore allineamento con la direttiva sulle emissioni industriali e altre leggi ambientali correlate, in termini di attività e inquinanti coperti e in termini di livello di comunicazione. Includerebbe dati sull’uso di acqua, energia e materie prime da parte degli impianti pertinenti per monitorare i progressi verso un’economia circolare ed efficiente nell’uso delle risorse. La proposta si propone inoltre a colmare le attuali carenze nell’attuazione del regolamento E-PRTR, principalmente per quanto riguarda la comunicazione, la metodologia e l’uso dei dati.
Nel suo mandato negoziale, il Consiglio limita gli oneri amministrativi e ottimizza il valore aggiunto delle relazioni. Stabilisce l’obiettivo del regolamento per una maggiore trasparenza e chiarisce alcune definizioni. Il Consiglio limita inoltre il potere della Commissione di adottare atti delegati per modificare l’ambito delle attività e degli inquinanti contemplati dal regolamento, nonché le soglie applicabili.
Invece dei soli atti delegati, opta per un approccio misto di atti delegati in alcuni casi e processo decisionale del Consiglio e del Parlamento in altri. Gli Stati membri allineano le disposizioni sulle sanzioni con la loro posizione sulla direttiva sulle emissioni industriali, in particolare introducendo la flessibilità necessaria agli Stati membri per adattare le disposizioni ai loro diversi ordinamenti giuridici nazionali e tenendo conto del fatto che il regolamento disciplina solo gli aspetti di rendicontazione. Il Consiglio nel suo mandato negoziale ha deciso di posticipare di due anni l’entrata in vigore del regolamento, affinché gli Stati membri abbiano tempo sufficiente per adeguarsi alle nuove regole.