(Teleborsa) – “In Italia le infrastrutture sono state concepite e realizzate mediamente 50-60 anni fa e in 60 anni di cose ne sono accadute. Oggi siamo in una fase storica irripetibile in cui si sta implementando la programmazione e la realizzazione. Noi come Ferrovie abbiamo la responsabilità di realizzare questi progetti in modo ordinato, mettere in piedi un piano con una visione decennale”. Lo ha detto l‘amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, intervenendo ad un dibattito al Meeting di Rimini. “Bisogna immaginare come sarà il nostro Paese domani e che fabbisogni avrà e di qui nasce piano decennale. – ha proseguito Ferraris –. La Napoli-Bari, il terzo valico, l’alta velocità sono l’inizio di un percorso che deve vedere un aumento almeno del 20% della capacità di trasporto passeggeri. Ma serve uno sforzo ancora più forte nella capacità di trasporto merci dove rischiamo di rimanere ingolfati se non ci muoviamo subito”.
Tra i problemi per la realizzazione delle opere, Ferraris ha sottolineato “il tema competenze su cui dobbiamo lavorare. Se siamo stati fermi per anni sulle infrastrutture le competenze si perdono”. Avremo cantieri “tra Rfi e Anas, quindi sia ferrovie che strade, per un controvalore di opere complessive di 50 miliardi di euro. Interventi importanti – ha spiegato Ferraris-. L’effetto di queste opere sul PIL è significativo: se noi prendiamo come base di riferimento il piano industriale che vede una media di Capex, di investimenti tra i 12 e i 15 miliardi di euro all’anno, noi incidiamo per un 2% di PIL. Due punti di PIL ci sono e si portano dietro 200mila-300mila addetti ai lavori fra diretti e indiretti – ha aggiunto Ferraris –. Quindi l’effetto sull’economia è sicuramente rilevante. Le opere sono su tutto il territorio da Nord a Sud e quindi è chiaro che la ricaduta è anche e soprattutto sulle economie locali. Questo è sicuramente un aspetto che consente al Paese di potere fare leva su questa nuova ondata di infrastrutture per sostenere la crescita del PIL”.
“L’orientamento dell’Europa è quello di avere collegamenti con principali capitali prevalentemente con alta velocità e noi possiamo giocare un ruolo da protagonisti. Siamo già presenti in alcuni paesi, anche in Germania, e possiamo giocare la nostra partita” ha detto l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. A margine del Meeting di Rimini ha ricordato che l’azienda ha “completato la flotta di 20 treni alta velocità in Spagna dove stiamo andando bene, siamo il terzo operatore privato assieme ai francesi e copriamo collegamenti nelle principali città spagnole. Si sta lavorando anche – ha aggiunto – per fare un collegamento Parigi-Barcellona e Barcellona-Madrid e questo credo che nel giro di qualche anno si possa fare. L’altro collegamento è il Milano-Monaco dove si andrà con un treno Frecciarossa. Noi vediamo il mercato europeo come un mercato di riferimento, però le infrastrutture europee sono variegate: in questo momento non c’è una rete di alta velocità unica integrata come noi, i francesi, gli spagnoli e per alcuni tratti i tedeschi”.
“Entro l’anno su tutte le Frecce, su tutto il tragitto ci sarà copertura con il 4G su quasi tutte le aree e si potrà lavorare a bordo treno. Quindi diventa ancora più competitiva la scelta del treno rispetto ad altri mezzi di trasporto oltre a essere più sostenibile – ha detto Ferraris –. Ormai l’alta velocità ha accorciato le distanze, e ha permesso di collegare Roma a Milano in tre ore, anche meno. Stiamo sulle tre ore, perché abbiamo un’unica linea e quindi è già ormai al massimo della capacità disponibile e al minimo intoppo si creano ripercussioni e ritardi. L’aereo resta competitivo su distanze superiori ai 5-600 km. Sulle distanze minori il treno è più competitivo dell’aereo e anche più facilmente fruibile”.