(Teleborsa) – “I dati ISTAT sull’export italiano relativi al primo semestre del 2023 confermano ancora una volta la vitalità di un fattore trainante e fondamentale per l’economia italiana che vale un terzo del PIL e continua a portare risultati nonostante uno scenario macroeconomico difficile caratterizzato da elevata inflazione, costi delle materie prime soggetti a continue fluttuazioni, instabilità geopolitica”. È quanto afferma Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, il primo Think tank specificamente dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato.
“Risultati positivi quelli del Made in Italy dovuti innanzitutto – prosegue Zurino – alla bravura e al coraggio dei nostri imprenditori affiancata da quella ‘diplomazia della crescita’, come l’ha definita il ministro Tajani, che si articola in un lavoro di squadra di diverse componenti del Sistema Paese, dalla Farnesina a Ice, da Cassa Depositi e Prestiti a Sace e Simest. È necessario però fare di più soprattutto nell’attività di scoperta e penetrazione di mercati emergenti che vadano a compensare le difficoltà di paesi importanti come la Germania e la Cina dove l’export italiano è calato rispettivamente dell’1,1% e del 6,7%. In particolare, il rallentamento della Germania, primo mercato per il nostro export, merita di essere attentamente monitorato per supportare le aziende italiane esportatrici che dipendono fortemente da Berlino. Come Forum Italiano dell’Export proponiamo una cabina di regia integrata tra diverse istituzioni mirata proprio allo studio e allo sfruttamento di quei mercati non maturi che possono rappresentare una importante assicurazione contro la flessione dei nostri tradizionali partner commerciali”.
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