(Teleborsa) – Ance “condivide l’impianto generale del progetto di riforma per quanto riguarda gli obiettivi di stimolo alla crescita, razionalizzazione del sistema tributario, semplificazione degli adempimenti e lotta all’evasione” chiedendo però che si rivedano le misure che incidono sulla liqudità delle imprese come lo split payment.
Lo ha detto Vanessa Pesenti, vicepresidente Ance per l’Economico, fiscale, tributario, nel corso di un’audizione alla Commissione finanze della Camera sulla delega fiscale. “Una misura – ha aggiunto – nata con l’intento di combattere l’evasione Iva, dovrebbe essere ormai del tutto inutile vista l’introduzione della fatturazione elettronica”. L’Ance chiede anche misure per favorire la rigenerazione urbana e la locazione abitativa da operatori professionali “considerando fiscalmente i fabbricati locati alla stregua dei beni strumentali da assoggettare, quindi, ad ammortamento e con deducibilità piena delle spese di manutenzione, detraibilità dell’IVA e deducibilità dell’IMU”. Tra le altre misure auspicate dall’Associazione dei costruttori un “intervento sugli interessi passivi relativi ai finanziamenti contratti per la costruzione degli immobili destinati alla vendita, attualmente deducibili nei limiti del 30% del ROL, per i quali va ripristinata la piena deducibilità come previsto sino al 2018″.
“Riteniamo che la revisione del quadro normativo fiscale sia un’occasione imperdibile per addivenire ad un fisco che tuteli, in via strutturale, beni fondamentali quali la casa e che funga da stimolo agli investimenti nella messa in sicurezza e nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare”, ha proseguito. Per questo, secondo l’Associazione dei costruttori, “è necessario pervenire ad una riforma del Superbonus e degli altri bonus edilizi che garantisca il raggiungimento dell’interesse pubblico richiesto dall’Europa, consentendo l’accesso a tutti i contribuenti, pur collegandone l’importo al reddito del beneficiario ed iniziando con l’incentivare prioritariamente la riqualificazione degli edifici in classe energetica più bassa”.
L’ANCE, ha concluso Pesenti, “è già pronta con un progetto di messa a sistema e rimodulazione dei bonus diretto a privilegiare gli interventi di ristrutturazione di interi edifici in chiave energetica ed antisismica, con garanzia di piena copertura, da parte dello Stato, dei costi a carico dei soggetti a più bassa capacità reddituale. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile nel tempo l’impatto degli incentivi sulle finanze pubbliche, stanziando annualmente appositi fondi a copertura degli stessi e prevedendo adeguati meccanismi di controllo dei costi e dei benefici per l’Erario”