(Teleborsa) – Dopo che ieri sera il FOMC ha mantenuto per la seconda riunione consecutiva i tassi fermi al 5,25%-5,50%, l’opzione per un ultimo rialzo a dicembre da parte della Fed “rimane sul tavolo ma, al netto di soprese nelle due tornate di indicatori mensili sui prezzi al consumo e sull’occupazione, essa appare essersi ridimensionata, anche alla luce della restrizione delle condizioni finanziarie vista nelle ultime settimane”. Lo scrivono gli economisti della Direzione Studi e Ricerche di in una ricerca sul tema.
Gli esperti di Intesa ritengono che “la probabilità di un ulteriore aumento del tasso sui fed funds sia diminuita, e sia oggi probabilmente inferiore al 30% circa che gli attribuiscono i mercati (entro gennaio). Tale eventualità potrebbe materializzarsi solo se i dati dei prossimi due mesi evidenziassero una inaspettata riaccelerazione delle pressioni sui prezzi core e della crescita occupazionale”.
“Manteniamo la previsione di un primo taglio a settembre del prossimo anno, con tassi al 5% a dicembre 2024 e al 4,5% a fine 2025, per via di una tenuta migliore del previsto dell’economia, e della lentezza del calo atteso dei salari e dell’inflazione dei servizi core – aggiungono – In altri termini, per il prossimo anno, vediamo tagli dei tassi più graduali rispetto alle aspettative implicite nelle curve futures, che attualmente scontano oltre mezzo punto di tagli (rispetto al valore corrente) entro fine luglio 2024 (e oltre 80 punti-base da qui a un anno)”.