(Teleborsa) – , colosso farmaceutico statunitense, ha chiuso il secondo trimestre del 2023 con un fatturato mondiale di 8,31 miliardi di dollari, in aumento del 28% rispetto al secondo trimestre del 2022, trainato da un aumento del volume del 29%, leggermente compensato da un calo dell’1% dovuto all’impatto sfavorevole dei tassi di cambio. L’utile netto e l’utile per azione (EPS) sono stati rispettivamente di 1,76 miliardi di dollari e 1,95 dollari, rispetto a 952,5 milioni e 1,05 dollari nel secondo trimestre del 2022. L’EPS rettificato è stato di 2,11 dollari.
Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,98 dollari su ricavi per 7,58 miliardi di dollari.
“I risultati finanziari di Lilly nel secondo trimestre sono stati guidati dalle vendite di Mounjaro e da una forte performance di Growth Products – ha affermato il CEO David Ricks – Emozionanti scoperte scientifiche, come TRAILBLAZER-ALZ 2 nell’Alzheimer e SURMOUNT-3 e -4 nell’obesità, ci incoraggiano a continuare a fare investimenti significativi a sostegno dei nostri nuovi farmaci, compresi i lanci multipli previsti entro la fine del 2023 per aiutare più pazienti nel mondo.”
Eli Lilly ha migliorato la guidance 2023 e ora prevede entrate per l’intero anno comprese tra 33,4 miliardi e 33,9 miliardi di dollari, rispetto a una precedente previsione di 31,2-31,7 miliardi. Inoltre, ha aumentato la sua stima sugli utili rettificati a un intervallo compreso tra 9,70 e 9,90 dollari per azione, rispetto a un intervallo compreso tra 8,65 e 8,85 dollari.