(Teleborsa) – “Il cambiamento climatico e, soprattutto, anche la biodiversità appartengono a quell’elenco di cose che influenzano l’economia. A mio avviso, se non prendessimo in considerazione il clima, l’ambiente, la biodiversità e gli aspetti legati alla natura, non riusciremmo a portare a termine il nostro mandato“. Lo ha affermato Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo e vicepresidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea (BCE), in una intervista al Financial Times.
“Dovremmo evitare di fare troppo poco, troppo tardi – ha spiegato – Con il clima, ora comprendiamo che temperature più elevate possono portare a prezzi più alti, alimentando in ultima analisi un’inflazione più elevata. Ma lo stesso vale probabilmente per la biodiversità. Prendi gli agricoltori: hanno bisogno dell’impollinazione. Senza impollinazione, ci sono raccolti più bassi e forse prezzi più alti”.
I problemi delle aziende ad affrontare i problemi ambientali o i rischi da transizione, potrebbero “colpire anche le banche che prestano alle società interessate, perché tali società potrebbero non essere più in grado di onorare il proprio debito”. “Non sto prevedendo fino a che punto ciò accadrà, ma è così che possono svolgersi le catene causali – ha detto Elderson – Per questo motivo stiamo analizzando queste esposizioni e pubblicheremo un rapporto su di esse in autunno”.
L’avvocato olandese ha anticipato che la BCE ha esaminato 4,2 milioni di imprese dell’area euro per determinare la loro esposizione ai servizi legati alla natura. “Quello che abbiamo scoperto è che il 72% delle imprese – circa 3 milioni di imprese – dipende da almeno uno di questi servizi legati alla natura, a volte di più. Quindi: legname, acqua pulita, impollinazione, sabbia, suoli sani. È parecchio”.
Inoltre, sono stati esaminati i prestiti bancari: “Abbiamo scoperto che il 75% dei prestiti bancari è rivolto a imprese che dipendono dai servizi ecosistemici. Quindi le banche sono chiaramente esposte“.