(Teleborsa) – Ci sono “ampi margini di incertezza connessi all’evoluzione degli scenari di guerra e del contesto geopolitico, al rischio di nuove spinte inflattive legate ai prezzi delle materie prime energetiche, all’emergere di crisi localizzate nel sistema bancario. Questa forte incertezza sulle prospettive dell’economia si estende anche alle valutazioni delle tendenze prospettiche delle finanze pubbliche”. Lo ha sottolineato direttore per la contabilità nazionale dell’Istat, Giovanni Savio, nel corso di un’audizione alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato sul DEF spiegando anche che la tendenza dei conti pubblici e la programmazione delle politiche per il futuro sono “inevitabilmente collegate” all’attuazione del PNRR.
“L’andamento delle tendenze di fondo della finanza pubblica, e lo sforzo di programmazione delle politiche per il futuro connesso all’aumento della pressione degli scenari demografici sul sistema sanitario, di welfare e previdenziale – ha detto – saranno inevitabilmente collegate anche all’attuazione del programma di investimenti e riforme previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e all’aumento del potenziale di crescita dell’economia”.
Quanto al PIL italiano “ha segnato nell’ultimo trimestre del 2022 una variazione congiunturale lievemente negativa (-0,1%), dopo sette incrementi consecutivi. I dati più recenti sulla fiducia dei consumatori e delle imprese suggeriscono, tuttavia, segnali di ripresa”.
In vista della diffusione delle stime preliminari sul PIL del primo trimestre attese per il 28 aprile prossimo, ha ricordato che “a marzo, l’indice di fiducia dei consumatori è aumentato per il secondo mese consecutivo, dopo il calo registrato a gennaio” e che “per le imprese, l’andamento dell’indicatore del clima di fiducia ha proseguito a marzo la fase di crescita iniziata negli ultimi mesi del 2022, raggiungendo quasi il livello di luglio”.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato quest’anno del 6,2% (dopo il +3,5% nel 2021) ma “la consistente crescita dei prezzi ha tuttavia determinato una contrazione dell’1,2% del loro potere d’acquisto (rispetto a +1,9% nel 2021)”, ha osservato Savio. “La spesa per consumi finali delle famiglie ha registrato una sostenuta crescita del 12,4% in valori correnti” ha aggiunto “determinando una sensibile diminuzione del tasso di risparmio, che è passato dal 13,2% del 2021 all’8,1% del 2022, riportandosi ai livelli fisiologici degli anni precedenti la crisi pandemica del 2020”.