(Teleborsa) – Eventuali modifiche al Ddl capitali, che si rendessero necessarie a seguito del parere espresso dalla Banca Centrale europea, “potranno senz’altro essere apportate da parte dell’Assemblea, non essendo intenzione del Governo porre la questione di fiducia sul provvedimento”. Lo ha affermato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, nel corso dell’esame del provvedimento nella commissione Finanze della Camera, secondo quanto si legge nel resoconto dei lavori.
Freni ha spiegato che il Governo ha provveduto ad attivare la procedura di consultazione della Banca Centrale europea sulle disposizioni rientranti nelle sue competenze, ovvero sugli articoli 20 e 21 del provvedimento. Si tratta delle norme riguardanti, rispettivamente, il risarcimento del danno per omessa vigilanza delle Autorità e la disciplina delle incompatibilità per i componenti e i dirigenti della CONSOB, della Banca d’Italia e dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Il sottosegretario ha ricordato che, benché si tratti di tematiche già oggetto di preventiva negoziazione con la BCE in occasione della stesura del Libro verde del MEF sulla competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita, e benché, in ogni caso, il parere della BCE su tali disposizioni, sebbene obbligatorio, non sia vincolante, il Governo ritiene “opportuno attendere l’espressione del parere – del quale ha segnalato l’urgenza alla Banca Centrale Europea – prima dell’approvazione definitiva del disegno di legge da parte dell’Assemblea della Camera”.