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DDL Capitali, Focarelli (ANIA): bene l’aumento dell’engagement attivo in assemblea

(Teleborsa) – “L’Italia ha un grande bisogno di un mercato dei capitali più efficiente di quello che abbiamo, e non è un problema solo italiano: i mercati dei capitali privati stanno crescendo, mentre un po’ in tutto il mondo sta diminuendo la dimensione delle Borse e dei mercati regolamentati. Quindi c’è un tema generale che giustifica l’attenzione delle autorità italiane, e noi ci ritroviamo nella filosofia e nei singoli interventi“. Lo ha affermato Dario Focarelli, Direttore Generale dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), nel corso dell’audizione in Commissione Finanze e Tesoro sul disegno di legge “Competitività dei capitali”.

“Noi che siamo il più grande investitore istituzionale italiano, avendo investimenti per circa 1.000 miliardi di euro, vediamo molto positivamente l’aumento della possibilità di esercitare un engagement attivo nelle assemblee delle società – ha detto – E, in quest’ottica, condividiamo le misure relative all’opportunità di conferire a un gestore di portafogli il potere di esercitare i diritti di voto anche in più assemblee, anche in vista del conseguimento degli obiettivi di sostenibilità che richiedono un coinvolgimento sempre più attivo degli investitori nella vita aziendale”.

Con riferimento all’inserimento di disposizioni in materia di voto plurimo, applicabili solamente alle nuove quotazioni, che incrementa da tre a dieci i diritti di voto da assegnare a ciascuna azione a voto plurimo, “pur condividendone le finalità, riteniamo opportuno riflettere su un limite temporale per l’esercizio di tale diritto, onde tutelare i diritti delle minoranze, e più in generale, sugli effetti che l’abbandono del principio “un’azione un voto” può avere sulle società e sui mercati, in assenza di contrappesi significativi”, ha detto il rappresentante di ANIA.

Inoltre, ha sottolineato Focarelli, per incentivare la destinazione di risorse all’economia reale sarebbe “opportuno prevedere la non imponibilità a tassazione dei rendimenti ottenuti da investimenti qualificati afferenti alle gestioni separate delle imprese di assicurazione, in analogia a quanto previsto per altri investitori istituzionali”.

Infine, secondo Focarelli, sono “maturi i tempi per valorizzare, con modalità premiali, gli investimenti effettuati in un’ottica di medio/lungo termine e, come tali, non caratterizzati da finalità eminentemente speculative: il trattamento di favore, sotto il profilo dell’imposizione dei relativi rendimenti, dovrebbe essere previsto indipendentemente dalle modalità di detenzione delle attività finanziarie eleggibili per tale agevolazione e, pertanto, sia nel caso di detenzione diretta di queste ultime che di investimento indiretto nelle stesse (per il tramite, ad esempio, di contratti assicurativi sulla vita o di capitalizzazione)”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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