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Da fisco a pensioni: le sfide per rispondere al crollo delle nascite (che minaccia l’economia)

(Teleborsa) – Si fanno sentire sempre di più gli effetti della denatalità sull’ economia. Il tema è tornato di strettissima attualità nelle scorse ore in scia alle dichiarazioni del Ministro dell’economia Giorgetti. “Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo Paese”, ha sottolineato il titolare del MEF durante il Meeting di Rimini.

Sull’argomento oggi è tornato anche il il viceministro dell’Economia Maurizio Leo “il tema della natalità è per noi assolutamente fondamentale, e per questo dovremo cercare di individuare delle risorse per sostenere le famiglie, soprattutto quelle che mettono la mondo figli e quelle che hanno più figli. Dovremo fare in modo di aiutare le famiglie che hanno 3 figli, che non sono numerosissime. Quindi da questo punto di vista si può ritenere che l’impegno non sia eccessivamente oneroso”, ha detto intervenendo al Meeting di Rimini. “Il discorso della natalità, soprattutto per le famiglie che hanno più di tre figli può essere sicuramente affrontato”, ha aggiunto.

Numeri messi nero su bianco dall’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo che intervenendo al Meeting di Rimini ha illustrato alcune statistiche sull’andamento delle nascite in Italia dall’unità nazionale ad oggi, evidenziando come si assista ad un “crollo drastico dal 2008 fino a 393mila nati nel 2022: sono 9 anni che ogni anno facciamo il record della più bassa natalità di sempre nella storia del nostro paese. I primi 5 mesi del 2023 sono ancora più bassi, la variazione è circa 1,5%, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: quindi il record del 2022, 393mila nuovi nati, siamo destinati a migliorarlo al ribasso. Nel 1943, primo trimestre, 243mila nati, in guerra. Nel 2023, primo trimestre, 91mila nati, in pace. Certo le difficoltà ci sono, ma immaginate le difficoltà che c’erano nel 1943”

“Dal 1 gennaio 2014 al 31 maggio 2023 la popolazione italiana ha perso 1 milione e 561 mila residenti, cioè la somma della popolazione di Milano più Brescia. La differenza nati-morti è sempre stata decisamente negativa, anche prima del Covid, e il saldo migratorio non è più riuscito a compensare questa differenza. Il vero colpevole di queste dinamiche è proprio la caduta della natalità”, ha aggiunto.

(Foto: © Giuseppe Porzani / 123RF)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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