(Teleborsa) –
Il numero uno del gruppo ha poi spiegato che il risultato è da attribuire ad “un’eccellente esecuzione e una migliore gestione della supply chain” che ha consentito di generare un free cash flow industriale di 1,6 miliardi di dollari per l”intero anno.
Dalle slide è emerso che la crescita dei ricavi a 23,6 miliardi di dollari a fine esercizio (+21%) è stata supportata dall’ottimo andamento due due settori operativi del gruppo: agricoltura (+29% i ricavi supportati dalla crescita a doppia cifra di volumi e prezzi) e costruzioni (+16% i ricavi grazie al buon andamento delle vendite in Europa e Sud Africa).
“Nel primo anno dello spin-off abbiamo migliorato la nostra posizione finanziaria”, ha sottolineato il numero uno del Gruppo, facendo cenno all’aumento della liquidità. CNH conta di impiegare la liquidità disponibile – è emerso durante la call – per sostenere la crescita (investimenti e ricerca), garantire un ritorno per gli azionisti (dividendi e buyback) e mantenere una solida posizione finanziaria.
“Nel 2022 abbiamo dovuto affrontare elementi negativi come inflazione, aumento del costo del lavoro e rallentamenti nella catena di forniture“, ha sottolineato Wine, spiegando che questi fattori si sono attenuati nella seconda metà dell’anno e si ritiene che “miglioreranno ancora nell”esercizio in corso”. “Nella maggior parte dei mercati prevediamo una solida domanda” – ha aggiunto Wine – e “con la supply chain in miglioramento e l”inflazione in modesto calo, siamo fiduciosi”. “Il 2024 sarà più complesso del 2023”, ha anticipato.
Confermata la guidance per il 2023 che indica vendite in crescita del 6-10%, costi in riduzione del 5% sul 2022, un free cash flow di 1,3-1,5 miliardi di dollari e investimenti in ricerca nell’ordine di 1,6 miliardi di dollari
La conference ha anche offerto qualche dettaglio in più sulla decisione di delistare i titolo CNH dalla Borsa di Milano e mantenere un unico mercato di quotazione al Nyse all’inizio del 2024. “Voglio chiarire che questo non cambierà il nostro impegno in Italia”, ha precisato il Ceo Scott Wine, spiegando che la decisione che ha a che fare con le bche oggi è un leader specializzato nell’agricoltura e nelle costruzioni a seguito della scissione di Iveco. Il delisting, come spiegato, produrrà una serie di benefici: semplificazione assetto societario e regolamentazione, risparmio costi, maggiore liquidità del titolo ed opportunità per gli investitori.
Più tecnicamente, le azioni oggi quotate alla Borsa di Milano non subiranno alcun concambio, ma dal momento del delisting, gli azionisti che avranno il titolo in portafoglio, potranno scambiarlo solo al Nyse, unico mercato di quotazione, dove vi saranno più scambi ed una maggiore liquidità.