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Cina, banca centrale interviene ancora con taglio tasso sui prestiti

(Teleborsa) – La Cina ha annunciato oggi un taglio del suo tasso sui prestiti ad un anno, finalizzato a stimolare la domanda di credito, in una fase critica per l’economia cinese, colpita dal doppio morbo della crisi economica ed immobiliare. IL taglio, però ha sorpreso gli analisti, sia per le dimensioni, sia perché non è stato accompagnato anche da un taglio del tasso di lungo periodo (cinque anni) per i timore di un eccessivo indebolimento della valuta.

Il tasso di riferimento sui prestiti ad un anno (LPR) è stato ridotto di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, che risulta leggermente inferiore ai 15 punti base indicati dal consensus, mentre il tasso a cinque anni è stato lasciato fermo al 4,20%, laddove gli analisti attendevano un taglio che di questo tasso.

La mossa della People Bank of China segue le azioni messe in atto la scorsa settimana: un taglio dei tassi sui prstiti aole banche commerciali ad un anno di 15 punti base e la svalutazione dello yuan tramite il fixing giornaliero. Interventi che si proponevano di stimolare l’economia e di porre rimedio alle turbolenze finanziarie scatenate dalla crisi del mercato immobiliare.

La ripresa nella seconda economia più grande del mondo ha perso slancio negli ultimi mesi anche a causa della crisi del mercato immobiliare, oltre che della debolezza del mercato creditizio e della spesa dei consumatori. Le autorità monetarie stanno facendo di tutto per rilanciare l’economia, ma il margine d’azione potrebbe essere limitato dalla pressione al ribasso sullo yuan, che rischia di innescare vendite sulla valuta cinese e fughe di capitali.

In effetti c’è anche da notare che la riduzione del tasso interbancario di 15 punti e del tasso sui prestiti alle imprese di 10 punti, si è tradotta anche in un un allargamento dei margini di profitto delle banche. Un sollievo per il settore creditizio, che negli ultimi anni ha alimentato una crescita esponenziale dei prestiti sul mercato immobiliare oggi in crisi.

Ad oggi, oltre 50 sviluppatori immobiliari sono risultati insolventi o hanno interrotto i pagamenti di obbligazioni estere. Country Garden è solo il più grande ad aver incontrato difficoltà finanziarie nelle ultime due settimane, ma non è il solo, e l’opacità del sistema finanziario cinese controllato dallo stato rende ora alquanto difficile determinare la dimensione esatta di questa crisi.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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