(Teleborsa) – Le condizioni della domanda di immobili residenziali nel secondo trimestre segnalano una “generalizzata debolezza, mentre un agente immobiliare su tre segnala difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti, la percentuale più elevata dalla fine del 2014″. È la fotografia scattata dall’iindagine condotta congiuntamente da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate presso 1.455 agenti immobiliari nel secondo trimestre.
L’indagine, che riguarda l’andamento recente e le prospettive a breve termine del mercato degli immobili residenziali, rileva che le indicazioni di un calo dei prezzi degli immobili residenziali sono divenute più diffuse, seppure in presenza di una quota ancora maggioritaria di giudizi di stabilità; il saldo tra giudizi di aumento e diminuzione è diventato negativo, riportandosi sui livelli dell’inizio del 2021. La quota di agenti che hanno concluso almeno una transazione è rimasta stabile, su livelli elevati. I tempi di vendita e lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali sono leggermente aumentati, pur rimanendo contenuti.
Come detto, le condizioni della domanda segnalano una generalizzata debolezza, come evidenziato dal deterioramento dei giudizi relativi al numero dei potenziali acquirenti. Quasi un operatore su tre continua a segnalare difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti, la percentuale più elevata dalla fine del 2014. Nel mercato degli affitti i canoni sono indicati in aumento e gli agenti si attendono ulteriori rialzi anche nel trimestre in corso.
Quanto alle valutazioni prospettiche sugli andamenti complessivi del mercato immobiliare segnano un deciso peggioramento, con riferimento sia al trimestre in corso, per il quale prevalgono aspettative di riduzione dei prezzi di vendita, sia su un orizzonte biennale. Le attese degli agenti sull’inflazione al consumo nell’orizzonte di dodici mesi si sono ulteriormente ridotte.