(Teleborsa) – Si è chiusa a quota 9.916,862 milioni di euro la diciannovesima emissione del BTP Italia, il Titolo di Stato pensato per proteggere dall’innalzamento dei prezzi i risparmiatori individuali. Lo ha comunicato il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al termine della quarta giornata di collocamento, riservata agli investitori istituzionali. Nelle prime tre giornate, destinate ai piccoli risparmiatori (retail), la raccolta aveva superato gli 8,5 miliardi di euro.
Il nuovo titolo, indicizzato all’inflazione (Indice FOI, al netto dei tabacchi), con scadenza a 5 anni – data godimento al 14 marzo 2023 e data scadenza al 14 marzo 2028 – e un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari al 2,00%, sarà pagato in due cedole semestrali mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo.
I risultati
In particolare, nel corso della Prima Fase del collocamento (dedicata al retail), dal 6 all’8 marzo 2028, sono stati conclusi 327.323 contratti per un controvalore pari a 8.563,209 milioni di euro. Le contrattazioni, sia per numero di contratti che per controvalore, hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo. Il numero di contratti sottoscritti nel corso della Prima Fase è stato il secondo più elevato registrato nelle emissioni BTP Italia.
Il Tesoro, prima di questa emissione, con i BTP Italia aveva finora raccolto oltre 190 miliardi di euro. Nel 2022 ci sono state due emissioni: quella di giugno si è chiusa con una raccolta di 9,4 miliardi di euro e quella di novembre con quasi 12 miliardi di euro. Nell’ultima edizione, 7,27 miliardi sono andati a investitori retail, ovvero il 60,7% del totale. Il record è stato toccato a maggio 2020 con una raccolta da oltre 22 miliardi di euro.
L’obiettivo centrato
Il risultato di questa emissione, “si mostra pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni, finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori”, si legge in una nota del MEF.
Le caratteristiche del retail
Sempre con riferimento alla Prima Fase, dei 327.323 contratti conclusi sul MOT circa il 70% è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si arriva a circa il 93% del totale relativo a questa fase. Il taglio medio dei contratti, pari a 26.161 euro, è stato il più basso mai registrato nelle emissioni di BTP Italia.
Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer, si può desumere che nel corso della Prima Fase la partecipazione di investitori individuali è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 74% e 26%).
All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il 56% abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza) o gli uffici postali, mentre la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 44%. Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la Prima Fase risulta provenire da investitori domestici.
La seconda fase
La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di 2 ore nella giornata odierna, ha visto un controvalore complessivo domandato interamente accolto, pari a 1.353,653 milioni di euro.