(Teleborsa) – “Riteniamo che un divieto totale al Payment for Order Flow (PFOF) sia l’unico modo per garantire che la protezione degli investitori non sia compromessa, dati i rischi intrinseci di conflitto di interessi”. Lo afferma Stéphane Boujnah, CEO e presidente del Managing Board di , commentando le proposte di revisione del Regolamento sui mercati degli strumenti finanziari (MiFIR). Il PFOF è la pratica con cui i market maker wholesale pagano i broker (tipicamente broker retail) per il flusso degli ordini dei loro clienti.
“Con i modelli PFOF, il broker avrà sempre un incentivo economico per dirigere il flusso degli ordini verso la sede di esecuzione che offre il pagamento o lo sconto più elevato e non necessariamente il miglior risultato per i suoi clienti, che hanno maggiori probabilità di ricevere uno spread denaro/lettera più ampio“, scrive Boujnah su LinkedIn.
“Questo potrebbe non essere visibile né identificabile in ogni transazione, ma nel complesso avrà un impatto negativo sull’investitore, che raramente otterrà il miglior prezzo disponibile per la propria operazione”, aggiunge.
Secondo Boujnah, l’uso del PFOF “si traduce in un meccanismo di formazione del prezzo meno trasparente e inefficiente e distorce negativamente la concorrenza, attirando liquidità verso il più alto pagatore e non verso la migliore sede di esecuzione del valore totale”. I costi sono nascosti per gli investitori finali. Il PFOF ha anche un impatto negativo sull’integrità del mercato e sulla qualità complessiva del mercato”.