(Teleborsa) – Haruhiko Kuroda ha adottato un atteggiamento leggermente meno accomodante proprio quando le sue parole non hanno quasi più effetto, ovvero nella conferenza stampa di addio alla carica di capo della banca centrale giapponese. Scelto dall’allora primo ministro Shinzo Abe per far uscire il Giappone dalla deflazione, Kuroda vedrà terminare il suo secondo mandato quinquennale nella giornata di sabato, quando al suo posto subentrerà l’accademico Kazuo Ueda.
“I 15 anni di deflazione del Giappone hanno creato una forte percezione tra il pubblico che i prezzi e i salari non aumenteranno”, ha detto Kuroda, secondo un resoconto di Reuters.
“Ma tale percezione, o norma, sta iniziando a cambiare. In quanto tale, penso che i tempi per raggiungere l’obiettivo di inflazione della BoJ in modo stabile e sostenibile si stiano avvicinando“, ha sottolineato.
Sotto il suo mandato la Bank of Japan (BoJ) ha speso 11,7 trilioni di dollari per mantenere attivo il suo stimolo ultra-accomodante, rendendo il bilancio della banca centrale molto più grande di quello della Federal Reserve e della BCE in proporzione alle dimensioni dell’economia.
Inoltre, la BoJ è l’unica importante banca centrale a tenere ancora ii tassi bassi, una mossa che ha portato lo yen a raggiungere il minimo di 32 anni.