(Teleborsa) – Seiji Adachi, membro del board della Bank of Japan (BoJ), ha affermato che è troppo presto per eliminare gradualmente la politica monetaria ultra-espansiva a causa dell’incertezza sulle prospettive dei prezzi, ma i verbali della riunione di aprile della banca centrale giapponese hanno mostrato un certo numero di membri del board preoccupati per gli effetti collaterali della politica e del rischio di alzare troppo tardi i tassi di interesse.
“Stiamo assistendo ad alcuni cambiamenti nella mentalità deflazionistica del pubblico, o nella percezione che i prezzi non aumenteranno”, ha detto Adachi davanti a una platea di imprenditori di Kagoshima, nel sud del Giappone. “In un certo senso, ci stiamo avvicinando al raggiungimento del nostro obiettivo di prezzo. Ma c’è un’elevata incertezza sulle nostre prospettive di inflazione di base, quindi è prematuro modificare la politica monetaria”, ha aggiunto.
Ueda ha sottolineato la necessità di mantenere la politica monetaria estremamente espansiva fino a quando non ci saranno più prove che i salari continueranno ad aumentare il prossimo anno, aiutando il Giappone a raggiungere in modo sostenibile il suo obiettivo di inflazione del 2%.
Nelle stesse ore, la BoJ ha pubblicato i verbali per la riunione del 27-28 aprile. Nella parte in cui si dà conto delle discussioni riguardanti la politica monetaria, si può leggere che un membro ha affermato che è necessario che la Banca “valuti adeguatamente gli sviluppi sottostanti dell’attività economica e dei prezzi in modo che le sue risposte politiche non restino indietro“. Un altro membro ha espresso l’opinione che, con i tassi di interesse estremamente bassi incorporati nelle convenzioni commerciali delle entità economiche, la banca deve “evitare brusche variazioni dei tassi di interesse, monitorare umilmente l’andamento dei prezzi e dei salari e dare risposte al momento giusto”.
Nella sezione che analizza l’andamento dell’economia del paese, viene riportato che i membri concordano sul fatto che le condizioni finanziarie in Giappone “sono state nel complesso accomodanti, sebbene in alcuni segmenti permanga la debolezza delle posizioni finanziarie delle imprese”. Un membro ha sottolineato che un calo globale dei tassi di interesse dovuto agli effetti dei problemi relativi ad alcune istituzioni finanziarie negli Stati Uniti e in Europa ha di conseguenza contribuito a “dissolvere le distorsioni nella forma della curva dei rendimenti in Giappone”.