(Teleborsa) – (BofA) si aspetta che la Banca centrale europea (BCE) aumenti tutti e tre i tassi di riferimento di 25 punti base la prossima settimana. Si tratta ancora di una “close call“, ovvero di una previsione molto difficile, ma gli analisti ritengono che, marginalmente, le notizie recenti supportino un rialzo. In particolare, citano: prospettive di crescita più deboli (ma nessuna recessione); inflazione quasi (o completamente) convergente verso l’obiettivo entro la fine del periodo di previsione, ma inflazione più forte nel breve termine; lievi aumenti delle aspettative di inflazione e dei costi unitari del lavoro; nessuna chiara evidenza di un picco dell’inflazione core.
Sono attese pochissime indicazioni prospettiche per i prossimi incontri, ma il bias sarà verso fare di più o fare una pausa, e certamente non di tagliare i tassi. Inoltre, non sono attese novità sul bilancio, ed è troppo presto per ulteriori modifiche sulla liquidità o sul PEPP/APP.
“Sebbene la nostra convinzione sull’aumento di settembre non sia forte, siamo fermamente convinti che, in assenza di grandi sorprese, se non si verificassero rialzi dei tassi a settembre, luglio sarebbe l’ultimo aumento dei tassi di questo ciclo – si legge in una ricerca – Se i dati non sono abbastanza forti da giustificare un aumento la prossima settimana, è improbabile che sia giustificato un aumento più tardi, quando l’attività rimarrà debole e l’inflazione si sarà indebolita di più”.
Bank of America si aspetta ancora il primo taglio dei tassi non prima di giugno 2024, e un solo taglio a trimestre per tutto il 2024 e il 2025. “Se abbiamo ragione e l’inflazione sottoperforma nel quarto trimestre, la BCE avrà bisogno di indicazioni prospettiche sulla tempistica del primo taglio per impedire al mercato di scontare tagli precoci e rapidi“, si legge nella ricerca firmata da Ruben Segura-Cayuela, Head of Europe Economics Research presso Bank of America.