(Teleborsa) – Ferma condanna all’invasione russa insieme alla richiesta di stare a fianco di Kiev anche contro i potenziali aggressori di domani: è il fulcro del discorso pronunciato dal Presidente Usa Biden all’ assemblea generale dell’ONU che lo ha accolto con un applauso. Ad applaudire anche Volodymyr Zelensky e tutta la delegazione ucraina.
“La Russia crede che il mondo si stancherà e permetterà di brutalizzare l’Ucraina senza conseguenze. Ma vi chiedo questo: se abbandoniamo i principi fondamentali della Carta Onu per placare un aggressore, qualche Stato membro può sentirsi sicuro di essere protetto? Se permettiamo che l’Ucraina sia spartita, l’indipendenza di qualche nazione sarà garantita? La risposta è no. Dobbiamo opporci oggi a questa palese aggressione per scoraggiare altri potenziali aggressori domani”, dice Biden.
“Fin dal primo giorno della mia amministrazione, gli Usa hanno trattato la crisi climatica come la minaccia esistenziale che rappresenta, non solo per noi, ma per tutta l’umanità”. Afferma il presidente americano. “Ondate di caldo da record negli Stati Uniti e in Cina. Incendi che devastano il Nord America e l’Europa meridionale. Quinto anno di siccità nel Corno d’Africa. Tragica alluvione in Libia che ha ucciso migliaia di persone”, l’elenco fatto da Biden sugli ultimi tragici eventi.
Anche il presidente turco Recep Tayyp Erdogan si è impegnato a “rafforzare” i suoi sforzi diplomatici per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha annunciato parlando all’Assemblea Generale Onu. “Abbiamo cercato di tenere i nostri amici russi e ucraini attorno ad un tavolo con la tesi che la guerra non avrà vincitori e la pace non avrà vinti”, ha detto garantendo che “saranno incrementati gli sforzi”.
“L’ invasione russa dell’Ucraina, in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale, ha scatenato un epicentro di orrore. Al di là dell’Ucraina – ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite -, la guerra ha gravi implicazioni per tutti. Le minacce nucleari ci mettono a rischio, ignorare i trattati e le convenzioni globali ci rende meno sicuri, l’avvelenamento della diplomazia globale ostacola il progresso su tutti i fronti. Non dobbiamo smettere di lavorare per la pace, una pace giusta in linea con la Carta Onu e il diritto internazionale”.
A New York anche la presidente del Consiglio Meloni che parlerà domani nel pomeriggio. Tra i temi anche l’emergenza migranti