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Bianchi (Assonime): securities regulator interpretino funzione tutela in senso di sviluppo

(Teleborsa) – “Crediamo che l’obiettivo di sviluppare il mercato dei capitali sia un obiettivo comune dell’intera economia italiana, che sia un obiettivo anche di politica economica, e quindi riteniamo opportuno che gli incentivi e i principi ispiratori dei soggetti pubblici e privati possano trovare un migliore coordinamento e allineamento”. Lo ha detto Marcello Bianchi, direttore Area Mercato dei capitali e società quotate di Assonime, alla presentazione del Manifesto per lo sviluppo dei Mercati dei Capitali in Italia presso Palazzo Mezzanotte.

“Il fatto che le Autorità possano svolgere un ruolo importante nel promuovere allo sviluppo del mercato dei capitali è un fatto acquisito – ha spiegato – Se guardiamo il rapporto che OCSE fece sul mercato dei capitali e in Italia nel 2020, c’è tutta una parte dedicata al miglioramento del sistema istituzionale sulla base del presupposto che i securities regulator in tutto il mondo stanno svolgendo un ruolo crescente nel promuovere lo sviluppo del mercato dei capitali a supporto dell’economia reale”.

“Quindi una visione del ruolo dei securities regulator che interpreti la funzione fondamentale di tutela dell’investimento non in un senso esclusivamente protettivo, ma anche in un senso di sviluppo, perché forse la miglior forma di tutela degli investitori è proprio l’allargamento delle possibilità di investimento – ha aggiunto – Di qui l’opportunità di ragionare sull’attuale assetto istituzionale e individuare qualche leva di cambiamento”.

“Nel manifesto ci sono due proposte fondamentalmente su quest’area – ha detto Bianchi – Una è una proposta di principio che consisterebbe nell’inserire fra gli obiettivi strategici della CONSOB e della Banca d’Italia quello dello sviluppo e la competitività dei mercati dei capitali. Sembra un aspetto veramente declaratorio, ma in realtà questo inserimento all’interno dei principi che già ci sono all’interno del TUF che le Autorità di vigilanza devono seguire potrebbe avere degli effetti molto concreti sia sulla attività di regolazione che sull’attività di vigilanza”. “Il rischio è che una logica esclusivamente protettiva porti invece in una direzione opposta, di restringere le opportunità”, ha sottolineato

“L’altra proposta che facciamo riguarda il regime di responsabilità dei dirigenti – ha detto l’esperto di Assonime – Qui nel ddl capitali è stata inserita effettivamente una modifica che va nella giusta direzione. Il tema è molto complesso. Gli esperti del settore dicono che ci sono ancora dei margini di ambiguità, che forse potrebbe essere opportuno chiarire meglio ed esplicitare di più, ma soprattutto è importante che questa modifica poi si traduca anche sul funzionamento dell’Autorità e quindi noi pensiamo che anche una modifica della stessa governance dell’Autorità di vigilanza possa essere utile per responsabilizzare di più gli uffici nei confronti delle attività di vigilanza. Attualmente c’è un accentramento sulla Commissione di tutte le funzioni gestionali e decisionali, mentre in altri paesi abbiamo delle attività di delega, per esempio per l’approvazione dei prospetti che sono documenti che hanno bisogno di tempistiche immediate per cogliere le finestre di mercato”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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